Caro giornalista, oggi ti scrivo la mia

Caro giornalista, ora scrivo io. È il motto della sesta edizione del «Festival delle lettere» che, dopo aver invitato milanesi e italiani a rivolgersi, tra l'altro, al proprio nemico e al genio della lampada, quest'anno propone uno scambio di ruoli e invita i partecipanti a scrivere ai giornalisti sui temi più svariati. Una sottile provocazione che, secondo l'abitudine degli organizzatori, vuole spingere a riflettere sul presente: «Il tema del 2010 - spiegano - nasce da quanto emerso lo scorso anno. Nel 2009 il soggetto era “Lettera a uno straniero“ e i recenti fatti di cronaca ne fanno un argomento di estrema attualità. Le 1983 lettere che abbiamo ricevuto hanno fotografato un'Italia diversa da quella rappresentata dai media. Ecco perché - concludono - vogliamo invertire i ruoli. Ora saranno i giornalisti a tendere l'orecchio, saranno loro a leggere notizie e opinioni“. Insomma, ciascuno potrà finalmente dire la sua alla stampa, purché lo faccia con carta, penna e francobollo. C'è tempo fino al 30 giugno. Il concorso è aperto anche ai più piccoli: per tutti gli under 14 è prevista, infatti, una sezione speciale intitolata «Lettera alla tv». E se il festival è nato per preservare l'incredibile fascino della «vecchia» lettera scritta a mano dalla tempesta elettronica generata dall'affermazione di e-mail e sms, non poteva mancare uno spazio dedicato alle «Lettere dal cassetto», frammenti di vita che parlano di un mondo lontano almeno 20 anni.
Molte le novità che dal 2004 - anno in cui un gruppo di amici e professionisti di Cernusco sul Naviglio ha dato vita all'associazione culturale «360 gradi» e al festival - hanno arricchito la manifestazione. Per esempio «Le buste dipinte», interpretate da artisti contemporanei e vendute per devolvere il ricavato in beneficenza, o «L'Epistodiario», un originale taccuino prodotto da Moleskine per l'occasione e affidato a un personaggio famoso perché vi riversi emozioni e pensieri in vista della cerimonia di premiazione, quando il diario viene presentato e messo all'asta, sempre per beneficenza. Un progetto cui, negli anni, hanno partecipato personaggi come Moni Ovadia, Alessandro Bergonzoni, Alberto Salza ed Elisa. Ma anche le «Videolettere», missive utilizzate come sceneggiature di cortometraggi o le «Lettere cartoon», particolarmente amate dai bambini.

Da non dimenticare anche le «Letter to Africa», un percorso di sentimenti e parole lungo 5500 km, cioè la distanza tra Milano e il centro dell'Africa, e «La casa delle lettere», realizzata in collaborazione con il Comune di Milano e la Biblioteca Sormani: un deposito di emozioni, tutte quelle raccolte nelle quasi 8mila lettere ricevute in questi 5 anni, da oggi a disposizione di tutti (anche attraverso il web). www.festivaldellelettere.it.

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