Chissà se la passerà liscia il presidente della Rai, Paolo Garimberti, dopo avere ammesso l’esistenza di«un problema al Tg3».Per problema si intende che il Tg diretto da Bianca Berlinguer sta totalmente con l’opposizione e imbelletta le notizie al limite della decenza per appoggiare la sua parte politica. E questo stride col servizio pubblico.
Per chiunque,che il Tg3 sia l’erede straschierato di Telekabul è scontato. Ma se a farlo trapelare è il numero uno Rai che, senza essere un compagno, è buon amico dell’opposizione, l’affronto per la berlinguerina c’è in pieno. La direttorissima, cosiddetta per l’autoritarismo e la vendicatività, si è inacidita, limitandosi però a dire di essere «stupefatta».Poi però ha sciolto le briglie al-Cdr del Tg3 che ha inneggiato alla virtù della testata e respinto le «accuse deboli e generiche » del presidente.
Avere come nemica la quasi cinquantaduenne primogenita di Enrico Berlinguer sono nespole amare per chiunque. È facile alla querela, tende al gros mot e ha creato in redazione un clima di terrore. Diciamo pure che ha l’arrogante sicurezza di chi ha santi in paradiso.
A 24 anni, laureata in Lettere, debuttò a Mixer , poi è entrata al Messaggero , poi di nuovo alla Rai nel Tg3 kabulista di Sandro Curzi. Crebbe in redazione con Michele Santoro e Corradino Mineo, Federica Sciarelli e Giovanna Botteri. Pensate l’allegria. Il suo temperamento emerse fin dagli esordi. Durante uno speciale elettorale, sibilò in diretta «non rompere i c...» al regista che le faceva una raccomandazione. Altri sarebbe stato cacciato, a lei neanche un buffetto.
Uno che l’ha sempre protetta è lo zio, Francesco Cossiga (in realtà cugino del padre). Almeno stando a lui. Qualche anno fa, il presidente emerito rivelò di avere raccomandato Donna Bianca Berlinguer, così chiamava spagnolescamente la nipote, «per una posizione di maggior rilievo » e la sua amica Sciarelli «per un aumento di stipendio ».
Mentre le premure per la Sciarelli ebbero risultato largamente positivo, fallirono quelle per il balzo di carriera di Donna Bianca. Inviperita per l’indiscrezione, la nipote ripudiò lo zio: «L’intervento, non richiesto, non ha per sua stessa ammissione, sortito buon fine. Lo prego di astenersiper il futuro da simili raccomandazioni perché non vorrei che, oltre a rivelarsi inutili, mi procurassero ulteriori danni ». Chissà a quali danni si riferiva, poiché non può ignorare i vantaggi automatici che le hanno procurato tanto il cognome che le parentele quirinalizie. Ingrata.
Molto ambiziosa, Bianca ha anche fama di essere in redazione la classica bulla. Nella primavera scorsa, in Rai sono usciti due dossier. Uno firmato dal Cdr del Tg1 contro Augusto Minzolini, presentato con pifferi e tamburi e largamente diffuso. L’altro contro la Berlinguer, detto Libro Bianca , scritto da Stefano Compagna, responsabile della Cultura del Tg1. Compagna, sindacalista Usigrai, aveva raccolto le testimonianze anonime (per terrore) di redattori del Tg3 sui soprusi della Berlinguer.
La direttorissima reagì definendo il libro, un concentrato di «maleodoranti accuse», querelò l’autore e diffidò l’universo mondo dal pubblicarlo, tant’è che alcuni siti internet, impauriti, cancellarono gli stralci messi in rete. L’Usigrai che, in nome della libertà, aveva appoggiato il dossier che mette alla gogna il Minzo, condannò invece il libro sulla Berlinguer in omaggio alla complicità tra compagni. L’autore,disgustato,si è dimesso dal sindacato. Le accuse del Libro Bianca sono diverse. Il direttore imperversa.
Presenta personalmente tanto il Tg3 che l’approfondimento di Linea Notte , con un presenzialismo che, adottato dal Tg1, sarebbe criticatissimo. Ha fatto trasmissioni e editoriali programmaticamente antigovernativi. Ha instaurato un clima redazionale, comprensivo di urla e sputi, che ha messo in fuga legioni di redattori di ambosessi. Ha svillaneggiato tecnici. Chi non fa pubblica lode alla direttorissima finisce nel libro nero. Chi la appoggia è promosso,com’è accaduto con membri del Cdr.
Altre testimonianze confermano lo stile padrona delle ferriere della bella Berlinguer. Oliviero Beha, giornalista insospettabile, ha raccontato di essere stato estromesso da una sua trasmissione contro gli accordi contrattuali e con brutalità da Sturmtruppen: fisicamente impedito di entrare negli studi tv per ordine della padrona.
Questo stile stivali e frustino, trasferito nella sfera sentimentale può essere stuzzicante. Donna Bianca è infatti un’ape regina.
Per stare al noto: ha avuto un primo matrimonio con un collega; oggi è sposata con Luigi Manconi, ex Lotta continua, ex di Lucia Annunziata, ex deputato; nel mezzo, la sbandata per un noto bellone di cui non rievochiamo il nome per delicatezza. E per dimostrarle che si può essere più gentili di quanto lei non sia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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