Roma - Carta d'imbarco addio, si farà con il telefonino, con messaggino-immagine mms: è una procedura già predisposta da 16 compagnie aeree. In questo modo la Iata, l’associazione mondiale delle compagnie aeree, punta sulla strada di una veloce innovazione tecnologica per due obiettivi paralleli: tagliare i costi, facilitare e velocizzare le procedure per il passeggero. Il progetto "simplifyng the business", ha indicato il direttore generale e amministratore delegato Giovanni Bisignani della Iata all’assemblea annuale, con l’introduzione al 100% dei biglietti elettronici e la diffusione sempre maggiore di chioschi self service per il check-in ha permesso, nel 2008, risparmi per 4 miliardi di dollari.
"Ma è solo l’inizio", dice Bisignani: l’introduzione di altri progetti "porterà ad altri 10 miliardi di dollari l’anno di taglio dei costi". Uno degli obiettivi finali è niente più carta: risparmiandone migliaia di tonnellate è possibile un risparmio di 4,9 milioni di dollari. La Iata punta anche alla diffusione sempre maggiore e per una più ampia serie di servizi di chioschi self service, per eliminare sportelli e file (il programma si chiama "viaggia veloce"): serviranno anche per il controllo dei documenti di identità, per registrare i bagagli da spedire, o per denunciare la mancata consegna di un bagaglio all’arrivo. Ogni comunicazione al passeggero arriverà poi via sms o posta elettronica. Altri risparmi arriveranno dall’applicazione di sistemi di gestione elettronica anche ai servizi di spedizione di pacchi e merci. Mentre le nuove tecnologie aiuteranno anche a migliorare la gestione dei bagagli riducendo disservizi che nel 2007 sono costati alle compagnie 3,8 miliardi di dollari e che sono ai primissimi posti tra le lamentele dei clienti delle compagnie aeree.
Crisi, passeggeri in calo: prima classe vuota Nel 2009 voleranno 180 milioni di passeggeri in meno rispetto allo scorso anno. Lo stima la Iata, che indica in 9 miliardi di dollari le perdite che complessivamente subiranno le compagnie aeree. Il crollo dei ricavi è legato essenzialmente all’impatto della crisi sul traffico, con una flessione dei passeggeri stimata dell’8% rispetto al 2008(da 2,242 a 2,062 miliardi) e un calo atteso del 17% delle merci trasportate (da 40,1 a 33,3 milioni di tonnellate). Per Bisignani, "più che il numero dei passeggeri preoccupa il crollo dei ricavi", stimati nel 2009 in calo di 80 milioni di dollari a quota 448 milioni dai 528 milioni del 2008: "I dati di marzo indicano che è del 19% la riduzione dei passeggeri di fascia alta": si svuotano business e prima classe "per una quota pari al 37% dei ricavi".
La crisi nel settore del trasporto aereo assume così caratteri diversi rispetto al 2008: per lo scorso anno le perdite delle compagnie aeree sono state stimate in 10,4 miliardi di dollari e sono legate soprattutto al picco del prezzo del carburante mentre il traffico era diminuito solo dello 0,1% per i passeggeri e del 3,5% per il cargo. Per il 2009 pesa l’impatto della recessione sui volumi di traffico.
Le stime per le perdite attese nel 2009 sono legate ad un prezzo del petrolio ipotizzato a 56 dollari al barile, con un impatto del costo del carburante del 23% rispetto ai costi complessivi (31% nel 2008, con il barile in media a 99 dollari). Il 2009 sarà il secondo anno di crisi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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