Casa, Berlusconi insiste: "Il piano non cambia"

Slitta l’approvazione del piano casa dopo il no delle Regioni al decreto. Berlusconi pronto a dialogare con le Regioni. ma insiste: "Il progetto è nato pensando alle esigenze di tante famiglie italiane". Poi, in vista delle Europee, apre all'Udc: "Porte spalancate"

Casa, Berlusconi insiste: "Il piano non cambia"

Roma - Sul piano casa "non cambia nulla" e la norma "andrà avanti, stiamo solo discutendo sullo strumento, se dl o ddl". Intervistato a Panorama del giorno, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi apre al dialogo con le Regioni ma ribatte l'esigenza del decreto: "Lavoriamo con le Regioni perché siano loro a tradurre l’intuizione in un legge regionale".

Un progetto per le famiglie italiane "Il progetto è nato pensando alle esigenze di tante famiglie italiane che abitano in una casa mono o bifamiliare", ha spiegato Berlusconi sottolineando come queste famiglie si siano sviluppate perché hanno avuto figli o nipotini. "Sono proprio queste ad avvertire l’esigenza di allargare la casa - ha spiegato il premier - questo sappiamo quanto è difficile con la burocrazia italiana". Proprio per questo, ha aggiunto Berlusconi, "l’idea è stata accolta con grande favore dalle famiglie italiane, e quelle che abitano in case mono o bifamiliari sono quasi il 50%. La norma andrà avanti, ci sarà questa possibilità". Obiettivo del piano casa, ha aggiunto Berlusconi, è anche quello di far mettere agli italiani "nell’edilizia, che normalmente muove tante altre attività, dei soldi che adesso tengono come risparmi immobili in banca. Ogni camera e un servizio in più potrebbe essere una cifra di spesa di 50mila-70 mila euro, messe tutte insieme queste spese potrebbero portare a una immissione nel nostro pil di oltre 50 miliardi di euro. Questo se soltanto il 10% ricorresse a questa possibilità". "Assicuro alle famiglie - ha concluso Berlusconi - che hanno pensato di poter allargare la propria casa che lo faranno e lo faranno subito".

Il dialogo con le Regioni Berlusconi ha sottolineato quanto sia importante torvare un accordo con le Regioni sul piano casa, proprio perché da queste verrà attuato.

"Per varare il piano casa noi preferiamo il decreto - ha spiegato il presidente del Consiglio - ma lavoriamo con le Regioni perché siano loro a tradurre l’intuizione in un legge regionale e si possa cominciare subito".

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