Da Caselli a Caselli

Telefonata dal Giornale, ieri mattina. «Pronto?»; «Sì»; «Caselli diventa Procuratore capo»; «Eh?»; «Te lo giuro, Caselli diventa Procuratore capo a Torino»; «Certo, e Fanfani è il nuovo capo del governo»; «Guarda che è vero, e non è finita: Marcello Maddalena da Procuratore capo torna a fare il sostituto»; «Cioè?»; «Torna a fare il magistrato, sempre a Torino. Se non ci credi guarda la Stampa a pagina 53. Ciao»; «Aspetta»; «Che c’è?»; «Gava è sempre agli Interni?»; «Cretino». Clic.
Tutto vero. Il quasi settantenne Giancarlo Caselli, che era magistrato a Torino mentre io nascevo, s’inventa una carriera al contrario e da Procuratore generale tornerà capo della Procura per nomina del Csm, altro posticino dove il più giovane ha conosciuto Giovanni Giolitti. Il caso di Maddalena poi è da primato mondiale: da Procuratore capo a semplice sostituto. Sulla pagina della Stampa di ieri, per combinazione, c’era pure il titolo «Trovati scheletri dell’Alto medioevo» e sempre per caso, ieri mattina, mi è arrivata un’email dell’Italia dei valori titolata «I giovani sono il presente». Noi si scherza.

Ma si vorrebbe capire perché il dibattito sulla gerontocrazia debba risparmiare i magistrati: come se realtà e codici non cambiassero di continuo, e non necessitassero di forze fresche. (NB: ultim’ora, Remo Gaspari alla Funzione pubblica).

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