Ormai è ufficiale: tra Casini e Di Pietro non corre buon sangue. Anzi, piovono cannonate da entrambe le parti. Nelle ultime 24 ore infatti i due se le sono date di santa ragione. A parole, naturalmente. Parole che però pesano come macigni. Ma andiamo per ordine. A rompere gli indugi e a impugnare per primo l'arma dell'invettiva ci ha pensato il moderato Di Pietro che ieri dal palco di Vasto (dove si è confrontato con Vendola e Bersani) ha definito Casini "escort della politica", motivando le sue parole così: "Ieri l’Udc ha dato la sfiducia a Berlusconi e oggi ha firmato l’alleanza con il berluschino molisano, Iorio. Questo è opportunismo politico. Loro vogliono andare con chi vince, abbiamo a che fare con un partito che dice "siccome riesco ad andare a letto anche con la bionda, lì vado con la bionda mentre altrove vado con la mora. E no, vuoi dire con chi ti vuoi sposare? Devi scegliere. Non ho pregiudizi sulle alleanze ma se è così, se Casini non dice cosa vuole fare, allora io uso il mattarello per dire "allontana questa escort"".
Casini dal canto suo sembra aver scelto sicuramente da che parte non stare, dal momento che ha bocciato il progetto di un Nuovo Ulivo (e di un'alleanza tra Pd-Idv-Sel) perché "il Paese non è nostalgico di quella strada, la ricetta di un nuovo Ulivo, una nuova
stagione come quella che si è vissuta con Prodi è una prospettiva totalmente diversa dalla mia che io non condivido. Vadano se pensa per quella strada, ma credo che per quella strada avranno grandi delusioni". Forse è proprio questa scelta che ha mandato su tutte le furie Di Pietro. Quello che è certo è che al leader dell'Udc non è piaciuta affatto la definizione di "escort" formulata da Di Pietro. "Una sinistra estrema - è il primo assaggio di risposta da parte di Casini - non ti consente di fare delle scelte che la sinistra riformista può fare". E per chi avesse reputato la risposta troppo generica, Casini e Udc non ci hanno pensato due volte a controbattere a tono alle parole del leader Idv e ad aggiungere benzina al fuoco.
"A Di Pietro non rispondo perché basta pensare alla sua storia di magistrato e alle scatole di scarpe con cui prendeva i soldi, per cui si figuri se posso rispondere". Eccolo l'affondo del leader dell’Udc, corroborato dalla dichiarazione apparsa sul sito del suo partito che ha rincarato la dose: "Che di Pietro si metta in cattedra per impartire lezioni morali è già di per sé singolare. Che lo faccia dando della escort a Casini solo perché ha il difetto di contrastare la sua demagogia e il suo populismo, è addirittura paradossale. Qualcuno dovrebbe ricordare al leader dell’Italia dei valori i tempi in cui da magistrato si affannava a restituire soldi nelle scatole da scarpe ai suoi imputati. Ma forse quelli erano solo prestiti". L'affondo è di quelli che spezzano il fiato.
E che fanno luce su alcune ombre del passato da pm di Di Pietro. In attesa che uno dei due contendenti sfoderi un altro asso dalla manica, quello che è certo è che mai come adesso Casini e Di Pietro sono lontani anni luce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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