"Il caso delle cartoline Tesco? Accuse inventate e diffamanti"

Lu Yunbiao, presidente della Zhejiang Yunguang Printing Corporation, ha respinto le accuse dei media britannici secondo i quali l'azienda cinese costringerebbe i prigionieri stranieri a fabbricare cartoline di Natale da fornire a Tesco

"Il caso delle cartoline Tesco? Accuse inventate e diffamanti"

La Zhejiang Yunguang Printing Corporation, situata a 150 km da Shanghai, è un'azienda fornitrice della Tesco, un venditore al dettaglio inglese. Recentemente, i media del Regno Unito hanno accusato la società cinese di costringere i prigionieri di nazionalità straniera, detenuti nella prigione di Qingpu a Shanghai, a fabbricare cartoline di Natale.

La posizione del presidente Lu Yunbiao

Lu Yunbiao, presidente della corporation, nel corso di un’intervista a CGTN ha respinto le accuse mosse nei confronti della società, sottolineando come la ricostruzione britannica sia completamente inventata e non corrisponda alla verità.

Secondo quanto riportato da alcune testate giornalistiche inglesi, la Zhejiang Yunguang Printing Corporation avrebbe utilizzato il lavoro di alcuni prigionieri per produrre cartoline di Natale poi fornite in un secondo momento al venditore al dettaglio Tesco.

Lu Yunbiao ha affermato che questi reportage sono assolutamente privi di fondamento. “Questa notizia mi ha scioccato poiché l’azienda non ha mai fatto nulla del genere. Non ho il contatto del carcere di Qingpu, né ne conosco l’indirizzo. Queste voci sono false e diffamanti visto che l’azienda non ha mai avuto alcun tipo di rapporto con l’istituzione carceraria”.

Un'azienda trasparente

La Zhejiang Yunguang Printing Corporation ha inoltre fatto sapere che tutti i suoi prodotti sono fabbricati da operai cinesi nel rispetto rigoroso della legge sul lavoro della Repubblica Popolare Cinese. “Queste cartoline di Natale sono prodotte dalla nostra compagnia - ha aggiunto il presidente Lu Yunbiao - ci occupiamo dell’intero processo: dalla stampa all’imballaggio fino ad arrivare all’esportazione. Posso affermare con assoluta certezza che tutti questi prodotti sono fabbricati da cinesi. Sono molto arrabbiato per queste accuse irragionevoli verso la nostra compagnia”.

Secondo quanto dichiarato dal signor Lu, il 60% del business aziendale è orientato all’esportazione. I clienti stranieri dell'azienda ispezionano periodicamente la situazione relativa ai diritti degli operai, così come l’ambiente di lavoro e le misure per garantire la sicurezza della stessa corporation.

Secondo i nostri contratti l’operato della nostra società dev’essere trasparente. I clienti possono tranquillamente esaminare i nostri computer. Siamo aperti alle richieste dei nostri clienti e ci sentiamo responsabili nei loro confronti. Noi non abbiamo nulla da nascondere”.

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