Il caso Lorbek riapre le ferite in casa Benetton

Mercoledì prossimo, quando arriveranno alla procura federale del basket le carte messe a disposizione dal pm bolognese Lorenzo Gestri, potrebbe riaprirsi il caso Lorbek, il giocatore sloveno tesserato dalla Benetton oltre i limiti consentiti dal regolamento, una frode sportiva costata alla società trevigiana 12 punti di penalizzazione e la conseguente esclusione dei play off, oltre alla perdita del diritto a partecipare all'Eurolega.
La nottata sembrava passata con la penalizzazione e la lunga squalifica per il team manager Cirelli che si era preso tutte le colpe, ma dopo il temporale ecco questa tempesta che coinvolge tanta gente, anche al di fuori del basket, membri di Giunta accusati di aver fatto pressioni sul presidente della Camera di conciliazione del Coni Pierluigi Ronzani, avvocato di Mogliano Veneto, che in ultima istanza confermò la penalizzazione della prima sentenza, riportando a 12 i 16 punti inflitti dal giudizio di secondo grado dove era stata anche rincarata la pena per Andrea Cirelli, oltre 3 anni di squalifica.
Brutta storia davvero che metterà a dura prova la resistenza di una grande società, ma per la Benetton questo è certo un momento balordo, come sembravano intuire i nazionali Mordente e Soragna che nel raduno di Bormio domandavano ansiosi notizie sullo sviluppo di una vicenda che ora, in base alle intercettazioni telefoniche, sembra chiamare in causa anche il presidente Buzzavo, con possibile riapertura del caso da parte della giustizia federale che voleva punizioni più dure per quella che considerava frode sportiva.
Nella vicenda sono coinvolti il presidente del golf Chimenti, in guerra con Petrucci che, forse, chiedeva un particolare riguardo per Gilberto Benetton, l'uomo che più ha dato allo sport italiano in questi vent'anni, quello della pallavolo Magri schierato con l'attuale presidente al palazzo Acca e il funzionario Bovis. Le intercettazioni hanno fatto saltare il tetto perché a Roma la battaglia Petrucci-Malagò per le elezioni del 2008 fa capire che non esiste organismo federale o del Coni che non sia influenzato nelle sue decisioni da questo scontro fra dirigenti.
A Treviso tornano i cattivi pensieri, anche perché l'intervento della magistratura bolognese è avvenuto su richiesta di due società italiane, perché le cose non vanno bene neppure nella costruzione della nuova squadra dopo aver visto a Bormio i nuovi acquisti, cominciando dal giovane turco Atsur che avrà anche talento, ma è ben distante dal Zizis che dovrà sostituire. La stessa cosa vale per gli azzurri Maresca e Fantoni, giovani interessanti, ma non certo da quintetto base.

In un clima del genere tornano in mente certe parole di Gilberto Benetton che guardava stupito all'astiosa reazione di gente che pure conosce l'importanza della casa verde nello sport italiano. La riapertura del caso, lo strascico penale potrebbe davvero aprire una grande crisi.

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