Bruxelles - Una "balla inventata dai giornali". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, liquida così l’accusa di aver fatto una telefonata di pressioni alla Questura di Milano per far rilasciare Ruby, la minorenne marocchina che racconta di aver partecipato a feste nella villa di Arcore. Il premier conferma un suo intervento, ma solo per trovare una persona che prendesse in affidamento la ragazza minorenne. Poi denuncia: "Qui c'è una precisa volontà di aggredirmi".
L'affidamento di Ruby "Io l’ho aiutata, ma c’è aiuto e aiuto - puntualizza il Cavaliere - se mi si domanda di indicare una persona necessaria per l’affidamento, io parlo con la persona e dico che sta arrivando in Questura". Tuttavia, continua Berlusconi, "non ho assolutamente influenzato nessuno, sapendo bene quali poteri ha il primo ministro in Italia e in Italia non ne ha nessuno, non avrei pensato di esercitare un potere che non ho". Berlusconi conferma quindi di aver inviato Nicole Minetti, consigliere regionale in Lombardia, alla questura di Milano: "E' stata mandata da me per dare aiuto ad una persona che poteva non essere consegnata alle carceri o a una comunità che non è una bella cosa, ma data in affidamento. Avendo un quadro di vita tragico, l’ho aiutata". Ma, precisa il premier in riferimento a quanto scritto oggi da alcuni quotidiani, "non ho regalato auto o altro".
Nessuna influenza "Non ho influenzato nessuno", continua Berlusconi sull’intervento da palazzo Chigi sulla Questura di Milano per rilasciare una ragazza, tornando ancora una volta a denunciare come "i poteri del presidente del consiglio in Italia siano pochissimi". E tanto sul filo diretto tra Palazzo Chigi e la questura di Milano, quanto su bunga bunga e presenza di Ruby ad Arcore, "sui media si scrivonoe si leggono balle assurde e stratostferiche" che servono da scenario e sfondo "per un attacco contro di me colossale da parte delle sinistre".
Un montatura per screditare Berlusconi è convinto che il caso Ruby sia stato montato per screditarlo: "So che c’è dietro una volontà precisa di aggressione". Quindi ha rivolto ai giornalisti che lo incalzavano con le domande su questa vicenda: "Siate felici e sorridete quando vi guardate nello specchio con la soddisfazione con cui lo faccio io perchè la mia vita è straordinaria". Infine Berlusconi si scusa lamentandosi dell’assenza di una conferenza stampa, cosa che lo ha portato a rispondere alle tante domande dei giornalisti all’uscita del palazzo dove si è svolto il Consiglio europeo: "Credevo anche io ci fosse una conferenza stampa, lei ha ragione mi aggiungo alla sua protesta non succederà più".
Lo stile di vita del premier Berlusconi si dice "orgoglioso" del suo stile di vita e fa sapere che non ha alcuna intenzione di cambiarlo, neanche dopo le polemiche sul caso Ruby. Incalzato dai giornalisti a Bruxelles, il premier spiega: "Io faccio una vita terribile con sforzi disumani. Lavoro fino alle due e mezzo di notte, mi arrivano i giornali, li leggo e non resto di buonumore, faccio bigliettini per dare direttive al partito e al gruppo. La mattina alle 7 e mezzo sono in piedi". Quindi, si giustifica Berlusconi, "se ogni tanto sento il bisogno di una serata distensiva come terapia mentale per pulire il cervello da tutte le preoccupazioni, nessuno alla mia età mi farà cambiare stile di vita del quale vado orgoglioso".
La resistenza agli attacchi "Ho una capacità disumana di resistere agli attacchi della sinistra - spiega il presidente del Consiglio - per loro la presenza di Berlusconi significa impossibilità di andare al governo". Quindi, osserva il Cavaliere, adottano il motto "un attacco al giorno toglie Berlusconi di torno" però, aggiunge, "esagerano". E dunque, sempre secondo il premier, a quel punto il motto diventa "due o tre attacchi al dì lo fanno sempre restare lì".
Il Questore a Maroni: "Rispettate le procedure" In una relazione esplicativa del questore di Milano, trasmessa al ministro dell'Interno Roberto Maroni attraverso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, emerge che in occasione dell'accompagnamento di Ruby negli uffici di polizia il 27 maggio scorso sono "state eseguite tutte le ordinarie procedure previste dal protocollo per i casi di rintraccio di persona minorenne". Lo si apprende da fonti del Viminale secondo le quali l'affidamento al consigliere regionale Nicole Minetti venne deciso "solo dopo che la Questura ebbe accertata la mancanza di posti presso le comunità della zona, dopo l'autorizzazione del magistrato competente e con il consenso della giovane marocchina". Dalla relazione emerge che "l'accompagnamento venne effettuato alle ore 18.00 e l'affidamento alle ore 02.00 del giorno successivo, al termine e nel rispetto dei tempi e procedure previste che non risultano, pertanto, aver subito alcuna influenza". Il questore segnala infine nella relazione a Maroni che non fu quello del 27 maggio l'unico accompagnamento in questura di Ruby.
Pochi giorni dopo, infatti, la minorenne, "dopo gli accertamenti di rito e non essendo stata rintracciata il consigliere Minetti, precedente affidatario, venne accompagnata presso una casa famiglia sempre su disposizione dell'autorità giudiziaria competente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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