Milano - Popolo della notte, vandali riuniti, tribù della movida, attenti. Per l’estate un cancello limiterà la vostra esuberanza notturna proteggendo una volta per tutte la basilica di San Lorenzo. Quest’anno, giocando d’anticipo sui tempi, Palazzo Marino sta preparando un progetto per una cancellata di protezione della basilica di porta Ticinese, senza però chiudere la piazza. Sono infatti quattro anni ormai che la giunta Moratti cerca di risolvere lo spinoso problema della movida alle Colonne, punto di ritrovo dei giovani milanesi nelle notte d’estate. Il sindaco, assediato dalle ire dei residenti che rivendicano il diritto al sonno, dai gestori dei locali della zona che devono «sopravvivere», dalle esigenze dei giovani che chiedono di vivere all’aperto almeno d’estate, le ha provate tutte. Con le buone, ovvero siglando nel 2008 un «patto d’onore» con i frequentatori del Ticinese e organizzando giochi, eventi e cinema all’aperto. E con le cattive, con le ordinanze anti-vetro e i presidi delle forze dell’ordine. Eureka, a un anno dalla fine del mandato Letizia Moratti ha trovato la soluzione: una cancellata artigianale che cingerà la basilica alla base della gradinata, disegnata dagli architetti Roberto Peregalli e Laura Sartori Rimini. «Cingeremo la quinta della basilica, compresi i gradini, per proteggere la facciata e i lati del porticato. L’idea sarebbe quella di richiamare l’atmosfera delle cancellate di fine ’800 che cingevano i giardini pubblici». Si parla di una recinzione in ferro martellato e anticato, ma molto leggera, su modello di quella che cinge i portici di San Celso: «Vogliamo evitare “l’effetto carcere” - spiega l’architetto - dato il contesto storico architettonico interessato dall’opera. La filosofia ispiratrice è rendere invisibili gli interventi sugli edifici e quartieri storici della città. Il nuovo va legato all’esistente con un’accortezza: cancellare il segno, dove possibile, far sì che il nuovo si mimetizzi con il contesto».
Mandato in soffitta il vecchio progetto del vicesindaco De Corato di una cancellata «a scomparsa» che avrebbe chiuso l’intera piazza di notte, contro cui si era schierato più di un assessore, e tramontata l’ipotesi di una teca di cristallo che avrebbe dovuto proteggere, senza farsi troppo notare, il colonnato di epoca romana, l’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo e il sindaco Moratti, con il placet del «tavolo movida» hanno optato per la cancellata a chiusura della sola basilica. Un intervento veloce, che nel giro di un paio di mesi potrebbe essere già realizzato - i disegni esecutivi saranno sul tavolo della Moratti tra una decina di giorni, poi i passaggi dalla Sovrintendenza e da don Augusto, parroco di San Lorenzo, per un investimento massimo di 50mila euro. «I difetti della teca - domanda l’assessore Cadeo -? Nonostante il materiale trasparente sarebbe stata più visibile che altro, vittima di vandalismi e graffiti. Avrebbe portato ancora più degrado. E aperta com’era in cima non avrebbe protetto le colonne dagli agenti atmosferici e dalla sporcizia. Si è optato invece per una scelta che mi vede molto soddisfatto perchè coniuga le due esigenze: tutelare la basilica come richiesto più volte dal parroco, lasciando libera la piazza, aspetto che ho sempre cercato di difendere». Allo studio anche una protezione simbolica, uno specchio d’acqua ricavato ai piedi del colonnato romano, che oltre ad avere un effetto scenografico dovrebbe dissuadere i ragazzi dal sedersi sulle colonne.
Fatto trenta, si fa trentuno: il Comune sta anche studiando qualche miglioria alla piazza, disegnata da Tintori, consono alla magia del luogo.
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