Caso Tarantini, il Riesame insiste Il Cav: "Sabotatori contro di me"

Il premier in un messaggio di auguri inviato al fondatore della Comunità incontro di Amelia don Pierino Gelmini: "Oggi è difficile governare in mezzo alla crisi mondiale, mentre ci sono molti ambienti, giudiziari, politici e giornalistici, che lavorano per distruggere, calunniare, sabotare invece che per costruire nel comune interesse della nostra Italia''. Intanto il Riesame ha disposto la scarcerazione di Tarantini e ha scritto che il premier era "consapevole" che le ragazze portate nelle sue residenze dall'imprenditore erano delle escort

Caso Tarantini, il Riesame insiste 
Il Cav: "Sabotatori contro di me"

Napoli - Oggi ''governare l'Italia in mezzo alla crisi mondiale è particolarmente difficile, mentre ci sono molti ambienti, giudiziari, politici e giornalistici, che lavorano per distruggere, calunniare, sabotare invece che per costruire nel comune interesse della nostra Italia''. Lo ha scritto Silvio Berlusconi in un messaggio di auguri inviato al fondatore della Comunità incontro di Amelia don Pierino Gelmini. La struttura ha celebrato il 32/o anniversario dell'apertura della casa madre di Molino Silla con la tradizionale assegnazione del premio Madonna del Sorriso al presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti. Il messaggio di Berlusconi è stato reso noto dalla stessa Comunita'. ''Caro don Pierino - scrive il presidente del Consiglio - purtroppo quest'anno non posso essere ad Amelia a festeggiare con te e i tuoi ragazzi l'anniversario dell'apertura della vostra Casa e il premio Madonna del Sorriso del quale avete voluto farmi l'onore di insignirmi in passato''. Dopo avere ricordato le difficoltà della fase politica attuale, Berlusconi ha sottolineato: ''Voi siete molto diversi da tutto questo. Siete l'esempio di come si possa lavorare per il bene, anche in mezzo alle difficoltà e qualche volta alle persecuzioni, di come l'impegno costante, unito alla fede in Dio, possa fare veri e propri miracoli. E tutto questo attraverso una responsabilizzazione che ha reso gli ospiti della comunità davvero protagonisti di un lavoro comune. Ecco, è proprio questo richiamo allo spirito di responsabilità individuale, al grande valore e alle infinite potenzialità di ogni persona, che considero fondamentale, e che mi fa sentire molto vicino a voi per cultura e convinzioni profonde. Una vicinanza che restera' intatta anche per il futuro''.

Riesame: Cav sapeva che le ragazze erano prostitute Il messaggio del premier giunge alla fine di una nuova giornata all'insegna delle novità dal punto di vista giudiziario. Infatti c'è stato un nuovo affondo della procura di Napoli contro il Cavaliere. Secondo il Tribunale del Riesame, che ha disposto la scarcerazione dell'imprenditore pugliese e della moglie, Berlusconi era pienamente "consapevole" che le ragazze portate nelle sue residenze da Tarantini erano delle escort. Secondo il Riesame "la condotta processuale fin dall’origine assunta da Tarantini volta a tenere il più possibile indenne il presidente del Consiglio dai verosimili danni alla sua immagine pubblica derivanti dalla divulgazione dei risvolti più sconvenienti del processo pendente presso l’autorità giudiziaria barese, è stata indotta dalla promessa (anche tacita o per facta concludentia) da parte del premier di farsi carico, dal punto di vista economico in senso lato, della situazione di Tarantini".

Reato di istigazione a mentire Il Riesame oltre a stabilire la competenza della Procura di Bari, ha ritenuto configurabile, da parte del premier, il reato di istigazione a mentire nei confronti di Tarantini. "Al di là dell’inverosimiglianza e dell’evidente sproporzione tra l’entità della protezione offerta da Berlusconi a Tarantini - scrivono i giudici - le stesse modalità delle elargizioni e del conferimento delle ulteriori utilità a Tarantini e alla sua famiglia risultano del tutto inconciliabili con l’indicato assunto difensivo. È di tutta evidenza che, in base alla comune esperienza - si legge ancora nell’ordinanza del Riesame - l’aiuto ad un amico in difficoltà non si concretizza con modalità non trasparenti come quelle utilizzate in ogni occasione da Berlusconi". 

Lavitola latiitante Nei confronti di Valter Lavitola - scrivono i giudici per spiegare la ragione per cui l'ordinanza di custodia cautelare non è stata annullata nei confronti dell'ex direttore dell'Avanti - c’è "un elevatissimo rischio di recidiva specifica, desumibile dalla gravità dei fatti in contestazione ma anche dalle peculiari modalità esecutive del reato, avendo l’indagato dimostrato la propria capacità di continuare a delinquere pur trovandosi dall’altro capo del mondo".

Il procuratore della Repubblica di Napoli, Giandomenico Lepore: "Trasmetteremo a Roma una copia dell’ordinanza del Riesame, un’altra copia la invieremo anche a Bari con una lettera accompagnatoria".

E sulle indiscrezioni che vorrebbero il presidente del Consiglio iscritto nel registro degli indagati di Napoli, il numero uno di Palazzo di Giustizia è netto: "Lo escludo categoricamente. Non possiamo iscrivere nel registro degli indagati qualcuno, se la competenza è di altri e in questo momento è di altri".  

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