Caso Unicredit, Bossi: "Fondazioni difendano la banca dai tedeschi"

Il Senatùr: "C’era la paura che la Germania si prendesse la banca. Spero che le fondazioni non stiano con le mani in mano e qualcuno organizzi la difesa". Il titolo crolla in Borsa: -4%. Rampl: "Profumo? Divisi sulla governance". Blog Merita quella liquidazione?

Caso Unicredit, Bossi: 
"Fondazioni difendano  
la banca dai tedeschi"

Roma - "C’era la paura che la Germania si prendesse tutta la banca, ma poi abbiamo visto che non ha i numeri. Se c’è un minimo di azione intelligente delle Fondazioni non ce la possono fare, spero che non stiano con le mani in mano e qualcuno organizzi la difesa. Penso che Guzzetti sia in grado di organizzare qualcosa". Così il ministro delle Riforme Umberto Bossi parla a Montecitorio della vicenda Unicredit. Il leader della Lega in merito alle dimissioni di Alessandro Profumo, aggiunge: "Ha dato le dimissioni al buio, cosa che di solito non si fa. Doveva prima trovare il sostituto".

Rampl su Profumo "La decisione di far rassegnare le dimissioni a Profumo non è stata di una persona, ma del board. È stata il risultato di differenti vedute riguardo alla governance". Sono alcuni dei passaggi di una lettera, in inglese, che il presidente Dieter Rampl ha scritto ai dipendenti del gruppo all’indomani dell’uscita dell’ad Profumo.

Titolo crolla Il titolo in Borsa intanto ha perso oggi il 4%, ma rassicurazioni sul futuro dell’istituto che ha affidato le deleghe di ad e l’incarico per la ricerca di un sostituto al presidente Rampl, arrivano dal vice ad Roberto Nicastro: "La Banca unica - ha detto - prosegue con la massima velocità e accelerazione, è un progetto altamente strategico per il gruppo". Domani si terrà, come previsto, la riunione dei comitati strategico, remunerazioni e nomine. In vista del consiglio di amministrazione del 30 settembre, a Varsavia, i comitati proseguiranno i lavori sulla lettera che il consiglio dovrà inviare alla Banca d’Italia. L’istituto centrale aveva chiesto formalmente nelle scorse settimane chiarimenti sull’impatto che i movimenti dell’azionariato potrebbero avere sulla governance.

Il successore Tra i membri dei comitati potrebbe già esserci un primo scambio di vedute sulla successione a Profumo anche se, a quanto si apprende, i tempi per una soluzione non sono ancora maturi. I banchieri intanto tessono le lodi del manager "sfiduciato" e allontanato con una buona uscita di 38 milioni. "Personalmente mi spiace molto, umanamente, per Alessandro e per il nostro settore che perde un grandissimo professionista" commenta l’ad di Intesa Sanpaolo Corrado Passera. Il sistema bancario italiano ha perso "un validissimo rappresentante" gli fa eco Giuseppe Mussari, presidente dell’Abi, associazione che riunisce gli istituti di credito e che ha aperto a Milano la riunione del comitato esecutivo tributando a Profumo un lungo applauso.

A prendere invece un po' le distanze è il presidente della Banca Popolare di Milano Massimo Ponzellini secondo il quale "per il sistema bancario l’addio di Profumo non cambia niente". Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, si è detta dispiaciuta per le dimissioni e auspica che si scelga in tempi brevi una persona "all’altezza".

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