Di sicuro c'è solo che è morto. E questa volta il celebre «incipit» di Tommaso Besozzi sulla fine del bandito Salvatore Giuliano, può andare bene anche per Mozart. Non perché manchino le ipotesi, ma perché ce ne sono troppe. Per la precisione 118 cause, tra le più attendibili er le più stravaganti. Le ha contate dottor William J. Dawson, un chirurgo ortopedico in pensione, nonchè ottimo suonatore di fagotto.
Wolfagang Amadeus Mozart nato a Salisburgo il 27 gennaio 1756 a Salisburgo rivelò un talento musicale straordinario fin dalla più tenera età: a tre anni batteva i tasti del clavicembalo, a quattro suonava brevi pezzi, a cinque componeva. Autore di musica sacra, sinfonie, opere liriche morì a Vienna il 5 dicembre del 1791. Mozart si mise a letto il 20 novembre 1791, dopo esser stato assalito da febbre altra, dolori addominali e vomito. Il 4 dicembre le sue condizioni peggiorarono improvvisamente. Closset arrivò molto tempo dopo e si limitò a fare delle compresse fredde per calmare la febbre. Un'ora dopo la mezzanotte, Mozart moriva. Come si vede nel film di Milos Forman, il giorno del funerale pioveva a dirotto. Dopo la messa funebre, parenti e amici si fermarono alle porte di Vienna lasciando che il carro portasse la salma al cimitero. Solo qualche giorno la moglie Costanze Weber si recò al camposanto, dove per una serie incredibile di eventi, nessuna seppe mai indicarle l'esatta sepoltura del marito. Da allora fiorino le leggende, compresa quella che Mozart, non era morto ma fuggito dalla capitale inseguito da debiti mariti gelosi. O che era stato avvelenato, per gelosia professionale, dal compositore italiano Antonio Salieri. Questa diceria, priva di fondamento, ha ispirato diversi artisti nel corso dei secoli, tra cui il poeta e scrittore russo Aleksandr Sergeevic Puskin che nel 1830 scrisse «Mozart e Salieri». Da questo romanzo nel 1978 il drammaturgo inglese Peter Shaffer trasse un adattamento teatrale che ebbe un clamoroso successo nei teatri londinesi. Tra gli spettatori, una sera, anche Milos Forman che lo usò come trama per il fortunatissimo «Amadeus».
Leggende a parte la vera causa di morte di Wolfgang Amadeus Mozart, è rimasta per oltre 200 anni, un vero giallo. Tante in merito, le teorie. William J. Dawson, medico nonché bibliografo per la Performing Arts Medical Association, ha deciso di studiarle tutte. Giungendo a un risultato non certo preciso: sono 118 le ipotesi che potrebbero spiegare la morte del genio di Salisburgo. Il calcolo è stato fatto prendendo come base i 136 studi del database dell'associazione per cui lavora, sul musicista austriaco.
«Analizzarle ha dato risultati a volte confusi, complicati», ha scritto il medico in pensione, tuttora professore emerito alla Facoltà di Medicina della Northwestern University, sull'ultimo numero della rivista «Medical Problems of Performing Artists», che si concentra sui problemi medici di artisti dello spettacolo.
La conclusione del suo studio-impresa è dunque che una risposta precisa non ci sarà mai. E uno dei motivi è che, non essendo disponibili evidenze dirette, i ricercatori in tutti questi secoli si sono dovuti basare sui racconti della vedova di Mozart, Constanze, e dalla sorella Sophie, resi fra l'altro decenni dopo la sua scomparsa.
Documento importante per le indagini è stato anche quanto scritto dal figlio Karl Thomas e infine le memorie di un medico viennese, redatte anni dopo la morte del compositore, ma derivanti da alcuni colloqui con chi curò Mozart nei suoi ultimi giorni. A tutto ciò si aggiunge la difficoltà di «tradurre» termini scientifici che col tempo hanno assunto significati differenti.
Insomma, Dawson è giunto alla conclusione che la cosa migliore era dividere le possibili cause di morte di Mozart in cinque gruppi: avvelenamento, infezioni, malattie cardiovascolari, malattie renali o un misto fra alcune di queste patologie. Ma l'ex chirurgo ortopedico ammette: «Se dovessi scommettere una piccola cifra, lo farei puntando sull'insufficienza renale. È la diagnosi più comune nei documenti analizzati».
Nella categoria «infezioni» sono infine comprese teorie già battute da altri esperti, come quella della morte per sifilide, per endocardite batterica, setticemia streptococcica, tubercolosi o per un parassita. In più febbre reumatica, ictus, insufficienza cardiaca congestizia si aggiungono all'infinita ma affascinante lista.
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