Il cavallo Bardigiano "paladino" dell'inclusione sociale

Antico, equilibrato, docile e sempre disponibile, oggi è il cavallo della famiglia, del tempo libero e del gioco, impiegato nelle iniziative assistite con gli animali

Il cavallo Bardigiano "paladino" dell'inclusione sociale

Il cavallo Bardigiano è un pony (con altezza al garrese < 150 cm) che trae il proprio nome dal paese di Bardi, sull’Appennino parmense, zona di origine. Le condizioni ambientali piuttosto severe di queste montagne hanno forgiato la tempra di questi cavalli rendendoli particolarmente robusti, rustici e resistenti.

Discende dall’antico cavallo della Gallia belgica, giunto da noi con le invasioni barbariche e successivamente insediatosi in un’area montuosa e circoscritta, attraversata dalla Via Francigena e compresa tra Emilia, Liguria e Toscana dove è stato allevato per secoli allo stato brado o semibrado.

Della sua origine si hanno notizie documentate a partire dal 1615 quando il Principe Landi, signore delle Valli del Taro e del Ceno, stipulava un contratto con il cavaliere Costanzo Cremosini “per la introduzione ne’ Nostri Stati di un allevamento di cavalli del genere che si usa qui”.

La storia del cavallo Bardigiano è quella di un animale domestico usato dal ricco padrone nelle perlustrazioni dei possedimenti, dal contadino nel lavoro dei campi o per il trasporto della legna o dal curato che viaggiava su e giù per la valle dai propri fedeli. Un compagno fidato, forte, docile e sempre disponibile, di poche pretese da ricambiare con un soffice giaciglio coperto e un pasto, spesso povero e frugale, come quello dei suoi padroni.

Dopo la II Guerra Mondiale, per evitarne l’estinzione e migliorare quella che era in quel momento l’attitudine prevalente (la soma e la produzione di carne), furono impiegati uno stallone Avelignese e soggetti di razza Franches-Montaignes.

Grazie al lavoro svolto dall’Ufficio Centrale del Libro Genealogico, il Bardigiano, cavallo dal temperamento docile ed equilibrato, è oggi un ottimo soggetto selezionato per la sella, il trekking e il tiro leggero, idoneo anche per discipline come la monta da lavoro e gli attacchi.

Il Bardigiano si propone oggi in una nuova veste come il cavallo della famiglia, del tempo libero, del gioco, della rieducazione e della riabilitazione.

Le sue particolari caratteristiche psicoattitudinali, la morfologia e l’innata capacità di affrontare le difficoltà e gli imprevisti senza mai perdere la calma lo rendono un soggetto ideale per l’ippoterapia: è infatti utilizzato con ottimi risultati nella riabilitazione equestre per lezioni assistite a bambini e ragazzi diversamente abili.

Grandi successi ottenuti grazie all’impegno di appassionati allevatori del cavallo Bardigiano che vengono seguiti e indirizzati nel lavoro di selezione grazie a un’Associazione di Razza presente e impegnata attivamente.

Vedi la scheda del Cavallo Bardigiano per lo standard di razza http://www.ilportaledelcavallo.it/razze_dettaglio.asp?cod=151

Fonti: Spigardi, 1887; www.bardigiano.it. In particolare, si ringrazia la Dott.ssa Franca Vaccari Simonini

Eleonora Origgi Redazione
www.ilportaledelcavallo.it

Fotografia Filippo Gozzi su Rosa-furia di Alberto Grasso

 

 

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