Cei: "Immigrati delinquono quanto gli italiani"

"Le nostre statistiche dimostrano che le percentuali di criminalità fra italiani e stranieri sono uguali, se non identiche" dice il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, replicando al premier. Bonanni: "Clandestini persone come noi". I vescovi sulle Regionali: "Votate chi difende vita e famiglia"

Cei: "Immigrati delinquono quanto gli italiani"

Roma - "Le nostre statistiche dimostrano che le percentuali di criminalità di italiani e stranieri sono analoghe, se non identiche". Lo ha dichiarato il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulle affermazioni espresse ieri dal premier Silvio Berlusconi sulla partecipazione degli immigrati alle attività delle organizzazioni criminali.

Bonanni: "Clandestini persone come noi" Gli immigrati clandestini sono "persone come noi". È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni che ha chiuso i lavori di un’assemblea dedicata al tema dell’immigrazione a Milano. Dopo aver citato il compito assegnato alle organizzazioni sindacali dal Papa Benedetto XVI nell’ultima enciclica Caritas in veritate che è di fare "presidio a difesa delle persone che lavorano" Bonanni si è rivolto a "tutti quelli che fanno riferimento alla centralità della persona, a quelli che si vogliono far vedere in pubblico come bravi cattolici. A loro - ha proseguito Bonanni - diciamo che tra noi e i clandestini non c’è nessuna differenza".

Soluzione di equilibrio
Un appello a trovare soluzioni all’interno degli equilibri istituzionali e costituzionali sul problema giustizia è stato lanciato questa mattina da Crociata. "Senza esprimere giudizi di merito - ha detto il sgeretario della Cei -, darei in questo caso quell’indicazione relativa a superare conflitti e tensioni già contenuta nella relazione del cardinale Bagnasco, per trovare una soluzione all’interno degli equilibri istituzionali seguendo la ricerca del bene comune da parte di tutti".

"Regionali, votare chi più difende vita e famiglia"
"Il compito dei cittadini è eleggere le persone che meglio perseguono l’obiettivo del bene comune i cui valori e criteri sono la difesa della vita umana comunque si presenti, la difesa della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, la promozione della solidarietà verso glia altri, in particolare i più deboli e il lavoro", ha proseguito Crociata.

"Accogliamo il grido dei lavoratori"
Un "incoraggiamento" a "conservare, assicurare e accrescere i posti di lavoro" ha risposto così Crociata ai giornalisti che gli domandavano la posizione dei vescovi di fronte alla prospettiva che vengano chiusi gli stabilimenti Fiat di Pomigliano d’Arco e Termini Imerese affermando: "Conosciamo il dramma delle famiglie che avevano un lavoro e ora si trovano per strada. Dobbiamo raccogliere questo grido, non possiamo rimanere insensibili".

"Non posso intervenire su questioni specifiche", ha precisato Crociata sempre in risposta alle domande dei giornalisti. "Credo che sia, molto semplicemente, auspicabile che si continui a cercare il modo di assicurare ancora il lavoro".

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