Roma - Nessun giudizio da parte della
Cei sulla vicenda Berlusconi-Noemi e, in generale, sulla questione
morale che coinvolge uomini politici. "Di questioni morali ce ne
sono tante, oggi, ieri - ha detto monsignor Mariano Crociata,
segretario generale dei vescovi italiani, rispondendo a una
domanda in conferenza stampa sulla questione morale dei politici e
in particolare sul presidente del Consiglio - noi non andiamo ad
esprimere giudizi su questo o sugli altri casi. Ognuno ha la propria
coscienza e capacità di giudizio".
"No a massimalismi semplificatori" Il numero due della Cei ha
sottolineato: "La formula questione morale non mi piace perché è
riassuntiva di una realtà più complessa. Sappiamo, in passato,
come formule semplificatorie hanno lasciato poi riemergere
questioni drammatiche, quindi non entriamo in questioni
individuali".
Monsignor Crociata ha poi ribadito che "il richiamo del presidente
della Cei Bagnasco alla responsabilità degli adulti di fronte
all’emergenza educativa ha un valore generale, che non può essere
sottovalutato né evaso, né strumentalizzato o legato ad aspetti di
cronaca quotidiana. La sottolineatura del ruolo degli adulti - ha
spiegato - non autorizza a massimalismi semplificatori per cui le
responsabilità stanno solo da una parte. L’educazione non si svolge
solo a parole, il modello è quello che viene seguito e vale nella
famiglia, nella scuola, nella Chiesa. Questo vale per tutti in rapporto
alla diversa visibilità di ciascuno".
Crisi: "Fare sempre di più" I vescovi italiani non vogliono dare un giudizio su quanto
fatto finora dal governo per combattere la crisi economica; si
limitano a indicare le difficoltà e i problemi ancora presenti e ad
incoraggiare "a fare sempre di più e meglio". È quanto ha precisato
oggi il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, in
una conferenza stampa a conclusione dei lavori mattutini della 59/a
assemblea generale dell’episcopato italiano.
"Interculturalismo non è multiculturalismo" "Il presidente della
Cei Bagnasco ha parlato di malinteso multiculturalismo in quanto il
multiculturalismo porta a culture isolate, enclavi chiuse, isole
separate e questo non è il modello da perseguire, in quanto ha già
dimostrato in altre nazioni gli effetti di non riuscita". Lo ha precisato
oggi il segretario dell’Episcopato italiano, mons. Mariano Crociata,
che in una conferenza stampa sui lavori dell’Assemblea Cei ha
chiarito che la preferenza della Chiesa è per il modello
dell’interculturalismo.
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