La seconda serata di Sanremo non si può tecnicamente definire un flop in termini di ascolti - perché 11.055.000 spettatori non sono "bruscolini" - ma passare dal 48,5% al 37,24% di share è un calo molto forte. L'effetto Celentano, dunque, continua a imperversare sul Festival. Quando non c'è lui gli ascolti crollano. A questo punto le polemiche innescate da cantanti e discografici ("offensivo ridurre gli artisti a comparse") continueranno a tenere banco? Vedremo. Di certo, dati alla mano, il Molleggiato tira. I cantanti un po' meno. Dunque, per risollevare gli ascolti, ci pensa Belen, che si presenta con una mise provocante (e sul web scoppia il tormentone sulle mutande): guarda le foto.
Celentano si scalda a bordo campo: è già pronto a fare la sua seconda apparizione, ma sembra che il ritorno del Molleggiato sia previsto per Sanremo. Domani avrebbe dovuto incontrare i giornalisti, in una conferenza stampa all'Ariston. Poi ha deciso di non farla più. "Sono sicuro che il pubblico ha capito e preferisco tornare a parlargli direttamente in tv senza mediazioni"m spiega. Intanto Antonio Marano, vicedirettore di Viale Mazzini, arrivato a Sanremo come plenipotenziario dell’azienda dopo le polemiche della prima serata, mette le mani avanti: "Nessuno qua è venuto con il mandato di dire: non mandate in onda Celentano". E sulle (eventuali) violazioni del codice etico? "Deve esprimersi il cda. Certamente nel suo contratto c’è il rispetto del Codice".
Parole di Celentano non da servizio pubblico
"Nell'intervento di Celentano ho trovato affermazioni eccessive e fuori luogo - dice Marano - alcuni termini e il linguaggio usati da Celentano non sono da considerare servizio pubblico".
La concorrenza del Milan
Il dato di ascolti di ieri sera evidenziano un calo rispetto al 2011 (12 milioni 56 mila con il 39.28%). La seconda parte, invece, ha avuto 6 milioni 13 mila spettatori con il 47.20% (nel 2011 8 milioni 65 mila con il 49.64%). Ma Sanremo ieri aveva un concorrente televisivo molto forte, e in chiaro (cioè visibile da tutti, su Rai 2): la partita di Champions League tra il Milan e l'Arsenal, che ha avuto uno share del 12.26% con 3 milioni 919 mila spettatori.
Eliminati Bertè-D'Alessio, Dalla-Carone, Marlene Kuntz e Irene Fornaciari
La seconda serata di Sanremo porta i primi verdetti. I primi eliminati sono Gigi D’Alessio e Loredana Bertè, Pierdavide Carone e Lucio Dalla, Marlene Kuntz e Irene Fornaciari. Stavolta il lavoro della giuria demoscopica presente all'Ariston non ha subito intoppi. Quattro big fuori, dunque, anche se il regolamento prevede che due siano ripescati con il televoto. L'ultima parola, dunque, spetta al pubblico.
Avvenire: bisogna ringraziare Celentano
A sorpresa oggi Avvenire scrive che, tutto sommato, nonostante le polemiche per gli attacchi ricevuti ("Avvenire e Famiglia cristiana devono chiudere", aveva detto Celentano nella prima serata di Sanremo), bisogna dire grazie al Molleggiato. "È accettabile - scrive in un editoriale il direttore Marco Tarquinio - che troppe trasmissioni Rai contininuino a ridursi a sgabelli del trono di ipertrofici 'Io mediatici'? Audience e sollecitazioni degli sponsor giustificano davvero tutto? È così: quando si dichiara di voler chiudere la bocca a qualcun altro, si finisce per aprire questioni più grandi. E nonostante certe desolanti autoassoluzioni diventa impossibile fingere che non esistano". Dunque, "al netto delle cose senza senso detto", bisogna "forse anche ringraziare" Celentano. Ringraziarlo perché, sottolinea Tarquinio, dopo il suo show è il "caso Rai e della qualità di offerta del servizio pubblico ad essere sotto i riflettori e diventare non più eludibile.
"Oltre le sue intenzioni, con una performance all’insegna non della libertà responsabile di opinione ma di una gratuita (anche se ben pagata) e sfrenata carta bianca retorica - ha riportato in primissimo piano il tema della cultura, dei compiti e delle modalità di svolgimento del servizio pubblico radiotelevisivo". Sicuramente è un punto di vista interessante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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