Alla cena di Arcore un posto anche per Cè

L’assessore sfiduciato ieri sera con Bossi dal Cavaliere

Alessandro Cè è arrivato a Arcore con la sua decapottabile e si è seduto a cena con Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Roberto Maroni, Roberto Calderoli e altri dirigenti leghisti. Unico assente Roberto Formigoni, che si è giustificato con impegni precedenti: impossibile dunque arrivare al chiarimento definitivo tra il governatore e l’assessore alla Sanità sospeso dall’incarico. Ma il clima della serata è stato molto positivo e il premier è convinto di risolvere la situazione senza strappi. «È andata veramente bene, abbiamo parlato di tutto. Tra Bossi e Berlusconi c’è piena sintonia» commenta il ministro delle Riforme, Calderoli. Parole che, riferite alla situazione politica nazionale, hanno anche un’immediata eco in Lombardia.
Il centrosinistra intanto minaccia di paralizzare l’attività delle commissioni in Regione, che si trovano a dover affrontare temi importanti come il bilancio di assestamento 2005 e il documento di programmazione economico finanziaria, già in ritardo rispetto agli anni scorsi. I consiglieri regionali dell’Unione hanno annunciato che non si presenteranno ai lavori che ricominceranno oggi almeno fino a quando non si terrà un consiglio regionale per parlare del caso Cè. La Lega, comunque, non accetta stampelle da sinistra.
Il capogruppo lumbard, Massimo Zanello, va all’attacco: «L’Unione in Regione si trova d’accordo solo sul non fare nulla. probabilmente la confusione che regna nel centrosinistra impedisce ai suoi rappresentanti di trovare un qualsiasi accordo interno che non sia quello di non fare nulla e di ostacolare il lavoro della Regione Lombardia». Critico anche il capogruppo azzurro, Giulio Boscagli: «Un fatto grave, una mancanza di responsabilità». Poi aggiunge: «L'idea di bloccare il consiglio regionale per discutere di Cè mi sembra sproporzionata. Ma se non verranno, mostreremo che possiamo fare a meno dell'opposizione per far funzionare il consiglio».
Riccardo Sarfatti, portavoce dell’Unione, insiste per un chiarimento politico: «Vogliamo sapere se la sospensione decisa da Formigoni è definitiva o meno e se sarà lui direttamente a gestire o no la sanità per i prossimi cinque anni». E i Verdi si spingono a chiedere a Alessandro Cè di andare in consiglio a ripetere le sue accuse contro il presidente della Lombardia. «L’assessore alla sanità è stato sospeso perché ha accusato il governatore Formigoni di essere a capo di un comitato d'affari che regge la sanità lombarda.

Chiediamo semplicemente che Cè venga in consiglio regionale a portare le prove delle sue affermazioni» dichiarano i consiglieri regionali dei Verdi, Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro. E chiedono: «Come si fa a pensare di continuare il normale lavoro consiliare senza aver risolto una questione di cotanta gravità, che prima di essere politica è fondamentalmente morale?».

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