La movida romana allunga i suoi tentacoli. Dopo San Lorenzo e il Pigneto; il centro storico e la Cassia; lEur, ponte Lanciani, San Giovanni, Prati, ora le invasioni notturne si estendono perfino al Tufello, zona Montesacro, un tempo annoverato tra le 12 borgate ufficiali. Cambiano i luoghi e i quartieri, ma la musica è sempre la stessa. Alcool, risse, rumori, traffico e montagne di sporcizia. A farne le spese in questo caso i residenti di via Capraia.
In particolare, gli inquilini del civico 21 che «subiscono costantemente gravi molestie - si legge nella lettera-esposto inviato dallavvocato Siro Grillo alle autorità competenti - da parte di coloro che gestiscono e frequentano lAstra 19», un centro sociale insediatosi nei locali posti sotto lo stesso edificio. LAstra 19, raccontano i residenti, era nato nel 2005 (sebbene dal 2003 vi convergessero studenti, disoccupati, migranti, senza casa). Pensato come sportello del cittadino, funzionava inoltre come centro ricreativo, ma solo di giorno.
A partire dal 2009, quasi contemporaneamente alla chiusura del centro Horus di piazza Sempione, si è trasformato in un locale dincontro giovanile. Il centro è aperto 6 giorni su 7, esclusivamente nelle ore serali e notturne. La signora Maurizia Lorenzetti, che si è resa protagonista della protesta, è esasperata al pari degli altri condomini. «La musica ad alto volume comincia già dalle 18 e prosegue fino a tarda notte. Il rumore è così forte che il pavimento e le pareti degli appartamenti vibrano. Il boato degli avventori e delle macchine è incessante, senza contare che le auto parcheggiate in doppia fila impediscono il passaggio sia alle vetture private sia agli autobus di linea». Per non parlare poi del degrado provocato dai rifiuti organici, dalle scritte sui muri, dai cumuli di bottiglie, di cicche e di ogni altro genere di sporcizia disseminata nella strada. Ancora. LAstra 19 nel 2005 fu oggetto di un attentato. Nel maggio di quellanno infatti una bomba-carta fu fatta esplodere nel locale provocando danni ingenti. Ecco perché, prosegue lavvocato Gallo, «non va dimenticata lesigenza di sicurezza dei cittadini stessi». Come dimostrato dalle vicende del passato, il centro «rappresenta un possibile obiettivo per atti vandalici». Nel frattempo i cittadini hanno presentato un esposto ai vigili urbani e hanno inviato lettere di protesta al Comune e alla Regione. Non si capisce poi a che titolo «nel locale - sottolineano ancora nella lettera - vengono venduti al pubblico prodotti alimentari e alcolici e si proiettano partite di calcio in diretta».
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