Il piano, i sostegni vip e i nemici occulti. Così l'"esattore" vuol scavalcare Elly

Unire i cattolici nel campo largo, per arginare Schlein come candidata premier

Il piano, i sostegni vip e i nemici occulti. Così l'"esattore" vuol scavalcare Elly
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Non c'è l'annuncio della discesa in campo. Il battesimo politico di Ernesto Maria Ruffini, l'ex capo dell'Agenzia delle Entrate, conferma però come il progetto per riunire tutta l'area catto-comunista del campo largo sia in fase avviata. «Un'iniziativa di legittima difesa dagli assalti delle truppe di Schlein che vogliono monopolizzare il Pd» - scherza con Il Giornale un vecchio dirigente dem. Al «Ruffini day» corre tutta l'area cattolica e moderata di sinistra. Dalla Comunità di Sant'Egidio all'ex segretario del Ppi Pierluigi Castagnetti e al sindaco di Milano Beppe Sala. Quel pezzo di sinistra demitiana di cui faceva parte anche l'attuale inquilino del Quirinale Sergio Mattarella. L' operazione di riunificazione dell'area catto-comunista si snoda lungo l'asse Milano-Orvieto. Nella città umbra si riunisce il movimento Libertà Eguale con l'ex premier Paolo Gentiloni mattatore. Due iniziative che puntano (senza pestarsi i piedi) allo stesso obiettivo: dar vita alla corrente dei cattolici. A Milano, all'evento «Comunità democratica», organizzato a Palazzo Lombardia dall'ex ministro renziano Graziano Delrio, mister tasse fissa i primi tasselli del suo piano. Un'operazione che deve articolarsi in due fasi. La prima punta a strutturare una corrente cattolica nel Pd, per arginare il potere di Schlein. Eccola la missione nell'immediato. E solo in una fase due valutare eventualmente la creazione di un soggetto politico. Si racchiude in questi due passaggi il senso dell'impegno politico di Ruffini. Chi sono gli sponsor di Mister tasse? Il regista è Romano Prodi, che si è collegato all'evento milanese ribadendo: «È indispensabile, anche se non sempre riconosciuto, il contributo dei cattolici per la costruzione di un Paese più giusto e più dinamico. I cattolici democratici che, in conformità con il precetto evangelico, sono chiamati ad essere il lievito e il sale di ogni comunità nella quale si trovano ad operare. Una funzione di lievito indispensabile per il Pd e preziosa per costruire le alleanze capaci di offrire nuove prospettive al futuro dell'Italia. Il sale che dà sapore non solo al pane ma a tutti i cibi e vi scompare dentro».

L'altro grande sponsor dell'operazione Ruffini è Dario Franceschini che si porta dietro tutta l'area popolare. Senza dimenticare il ruolo che sta giocando l'ex commissario Ue Paolo Gentiloni. Ed infine, c'è la benedizione del quotidiano Repubblica che appoggia la discesa in campo di Mister tasse. Elly Schlein sente puzza di bruciato e non fa salti di gioia. Il piano Ruffini nasce proprio per arginare il peso politico di Schlein nel partito. C'è però una seconda partita da giocare: la guida della coalizione del campo largo alle prossime elezioni politiche. In ballo c'è la premiership. I catto-comunisti vogliono soffiare quel ruolo a Schlein per affidarla (come ai tempi dell'ulivo) a Gentiloni o un altro di quell'area. Renzi l'ha capito e gioca di sponda con Schlein per ritagliarsi un ruolo. Nel suo intervento Ruffini evoca la «formula Ursula» (la prima o la seconda?): «David Sassoli è stato fondamentale nella costruzione di quella che viene chiamata la maggioranza Ursula che ormai da due legislature governa l'Europa.

Forse, se ci fosse ancora lui, ci farebbe riflettere su come quella maggioranza nata in un momento di necessità potrebbe diventare una scelta solida per essere alternativi alla destra». Un messaggio alla segretaria: quella formula ha portato un popolare (e non un socialista) alla guida della commissione Ue.

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