All'inizio erano solo ipotesi. Qualcuno parlava persino di alibi. Ma che dietro ai frequenti guasti alla rete ferroviaria italiana ci sia la mano di qualcuno sembra ora sempre più probabile. E a confermarlo è la scoperta fatta nelle scorse ore nel Padovano, dove qualcuno ha appeso sulla fune elettrica della linea aerea un catenaccio rivestito in gomma per la chiusura delle biciclette. È stato trovato giovedì scorso, intorno alle 7 del mattino, lungo la linea del II binario nella stazione di Montagnana. Tanto sarebbe bastato per mandare in tilt l'intera linea del Veneto, se un manutentore tecnico di Rfi non l'avesse notato e il personale non l'avesse rimosso immediatamente. Solo per un caso e per la prontezza degli addetti ai lavori, infatti, la linea aerea non è stata danneggiata né ci sono state ripercussioni sulla circolazione ferroviaria. Ma il rischio era dietro l'angolo. Il dispositivo di sicurezza avrebbe potuto infatti danneggiare il pantografo dei convogli in transito e la stessa linea aerea di alimentazione, con possibili gravi conseguenze al traffico su ferro. Nella stessa denuncia si legge di «pericolo per la circolazione dei treni». Dopo l'esposto-denuncia formalizzato da Rfi al Compartimento Polfer di Verona, sul caso sta indagando la Digos della questura di Padova. Il fatto è stato segnalato anche alla procura di Padova in ordine all'ipotesi di reato «attentati alla sicurezza dei trasporti», ai sensi dell'articolo 432 del codice penale che prevede la reclusione fino a 5 anni.
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che proprio nelle ultime settimane ha acceso i riflettori sui misteriosi guasti sui binari italiani da Nord a Sud, sta seguendo con attenzione la vicenda padovana, definita «estremamente preoccupante. L'ipotesi di attentato ai trasporti è un fatto che non può e non deve essere sottovalutato: siamo di fronte a un ulteriore elemento dopo l'esposto di pochi giorni fa. L'auspicio è che sia fatta chiarezza in tempi rapidissimi». Anche perché, qualora ci fosse una precisa strategia, l'Italia sarebbe di fronte ad una vera e propria emergenza sociale. E non si esclude che nella strategia del blocco dei treni siano coinvolti gruppi autonomi e anarchici. «Se venisse confermato che la catena è stata messa lì per sabotare il transito dei treni sarebbe gravissimo - dicono i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo -. Chi c'è dietro questi atti? Questi gesti folli rischiano di mettere a rischio la vita di centinaia di persone. Se c'è qualcuno che gioca sporco sulla pelle di lavoratori e pendolari solo per mettere in difficoltà il ministro Salvini dovrà rispondere delle proprie azioni. Vogliamo che la verità esca in maniera limpida e cristallina e che si vada fino in fondo con autori e mandanti di questa vergogna».
La stessa Lega, in una nota, si stringe intorno alle donne e agli uomini delle forze dell'ordine e del gruppo Fs e specifica: «Gli elementi delle ultime ore consigliano attenzione e cautela anziché frettolosi linciaggi politici».
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