Che fine farà? La Borsa specula sulla Juve

Per alcuni è all’origine del disastro. Per molti è stata una scelta prematura, tant’è vero che grandi società come il Milan di Berlusconi hanno deciso di non seguirla. Il calcio in Borsa è certamente uno degli argomenti caldi di quest’estate pallonara.
Ieri, in occasione della giornata più rovente, quella dell’ufficializzazione dei deferimenti per Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina, l’andamento dei titoli delle società quotate e coinvolte è stato particolarmente altalenante, ma «stranamente» positivo. La Juventus, in particolare, ha chiuso la giornata di contrattazioni con un +5,58%, dopo che il titolo era stato addirittura sospeso per eccesso di rialzo. Secondo gli analisti, pochi a dire il vero, specializzati nel settore calcistico, il segno più sarebbe dovuto a una speculazione borsistica legata all’ipotesi che la squadra venga retrocessa in serie B e non in C, come molti prevedono. Sotto l’aspetto economico, infatti, la serie cadetta comporterebbe «al massimo una rinegoziazione dei contratti al ribasso», mentre lo scivolone nel burrone della C avrebbe un impatto devastante sui ricavi della società. «In questo caso – spiega un esperto – molti contratti potrebbero cessare e, soprattutto, l’esclusione dalla Champions League durerebbe almeno tre stagioni».
Anche la Lazio, deferita al pari della Juve, è salita del 4,32%, mantenendo il trend positivo dell’ultimo periodo.

Oggi è il day-after e le reazioni degli investitori potranno essere diverse, ma intanto lo choc di ieri pare abbia interessato solo i tifosi e scatenato gli speculatori. Tra un mese, a giudizio concluso e sentenze emesse, se ne riparlerà.

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