Ma che ha combinato Napolitano?

Il Pd propone di dare al Presidente l’impunità totale: un voltafaccia clamoroso. E ora ci si chiede quale sia l’inconfessabile segreto che va protetto anche al prezzo di una simile figuraccia

Che cosa avrà mai combinato di così grave e inconfessabile il presidente Giorgio Na­politano? A nostro avviso, nulla. Secondo il Pd, invece, l'inquilino del Colle potreb­be presto incappare in qualche problema giudi­­ziario, tanto da chiedere una legge che lo proteg­ga in modo tombale. Ecco il testo proposto: «Il presidente della Repubblica, durante il suo man­dato, non può essere perseguito per violazione alla legge penale». Lo ha rivelato, nell'edizione di ieri, il quotidiano Il Fatto lasciando di stucco il mondo della politica. Tanto che i firmatari della proposta di legge si sono affrettati a ritirarla, spie­gando che si è trattato di un errore. Altro che er­rore. Secondo la sinistra Napolitano non dovreb­be essere perseguibile anche se, impazzito, scen­desse il Colle sparando su turisti e passanti.

La cosa sarebbe da liquidare con una risata se a firmare la proposta non fosse un gruppo di se­natori, tra i quali Stefano Ceccanti, autorevole costituzionalista del Pd, e l'ex magistrato Felice Casson, entrambi impegnati in prima linea nel cercare di impedire l'introduzione di scudi giu­diziari (assai più modesti di quello in questione) a tutela del premier e dei ministri. E qui già si svela una prima ipocrisia. Per la sinistra quello che vale per Berlusconi (deve essere processato in presenza di ipotesi di reato) non deve valere per Napolitano. Si deduce quindi che la batta­glia contro il lodo Alfano non è a difesa della Co­stituzione e della legalità, come ci vogliono far credere, ma semplicemente per consegnare Ber­lusconi nelle mani dei giudici e farlo quindi cade­re per via giudiziaria. La seconda ipocrisia emerge dalle parole del­lo stesso Ceccanti, che spiega così la sua propo­sta: «Se un magistrato politicizzato decidesse di mettere sotto inchiesta Napolitano...». Ma co­me? Allora non è vero che non esistono magistra­ti politicizzati, anzi ci sono e sono pure pericolo­si, soprattutto se invece che indagare strumen­talmente su Berlusconi mettessero nel mirino Napolitano, che oltre a essere Presidente è pure una bandiera storica della sinistra.

Terza ipocrisia. Esce dalla bocca di Pancho Pardi, senatore dell'Idv. Dice: «Li ho messi sull'avviso, perché a me pa­re chiaro il pericolo che al Colle possa salire Berlusconi. E allora che si fa?». Per il partito di Di Pietro quindi l'illega­lità non sta nei reati, dipende dalle per­sone che li commettono. Napolitano può anche truffare, Berlusconi guai.

Proviamo a immaginare che cosa sa­rebbe successo se Alfano, o Ghedini, avessero proposto lo stesso emenda­mento a favore del presidente del Consi­glio «che non può essere perseguito per violazione alla legge penale». Minimo avremmo il popolo viola in piazza, peti­zioni di Repubblica , edizioni speciali di Annozero e il solito circo che da anni si mobilita a comando. E invece c'è il si­lenzio totale, non una protesta e neppu­re un tiepido commento. Resta da capi­re se tanta omertà è per l'imbarazzo di dover coprire senatori impazziti (non sarebbero i primi) o se invece è dovuta al fatto di essere stati beccati con le ma­ni nella marmellata. Cioè di voler salva­re, praticamente di nascosto, Napolita­no da qualche cosa di terribile che gli potrebbe capitare addosso. Già, ma che cosa? Pur usando tutta la fantasia è difficile immaginare il Presidente in­trallazzare col costruttore di turno, ac­cumulare ricchezze illecite per arroton­dare la futura pensione, tantomeno in­trattenersi, non sapendo di essere inter­cettato, in conversazioni leggere sui vi­zi umani, cosa da un po' di tempo tanto di moda nei palazzi della politica italia­na.

Questo no, ci sentiamo di escluderlo. Ma è anche vero che nulla, soprattutto nel mondo del potere, accade per caso. C'è sempre un motivo, più o meno con­fessabile, per cui si fa una cosa (il caso Brancher, e non solo quello, insegna) e fare i finti tonti a posteriori è semmai motivo in più di sospetto.

E siccome qui nessuno è fesso, vuol dire che l'aria è più avvelenata di quanto appaia. Certo da oggi la sinistra sarà ancora meno cre­dibile quando sosterrà che la Costitu­zione è intoccabile e che le leggi devo­no valere per tutti, alte cariche dello Sta­to comprese.

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