Chiavari rischia la crisi a orologeria

Scandroglio (Fi): Se Poggi non se ne va entro 30 giorni si resta senza sindaco per un anno e mezzo

Manca solo l'innesco. Manca ancora il boato e l'eco di ritorno. Manca il «dopo» in questo esordio d'anno chiavarese di Margherite che si sfogliano. Che piantano in asso la maggioranza e non vanno all'opposizione. Sconcertante e altalenante. Punto. E poi? Boh. Sfiducia? Macchè, per adesso si parlano, a sinistra. Eppure il comunicato chiedeva le dimissioni del sindaco Sergio Poggi. Figurati. «Tengo duro» dice lui. Silenzio. La città s'interroga in quel limbo che il Vaticano ha già cancellato. Naviga a vista nell'ambiguità e attende il colpo di reni. Ma quando? Storcono il naso a Chiavari. Ci leggono altro tra le righe del comunicato che hanno passato ai raggi ics. Magari la resa dei conti su pratiche pesanti come Colonia Fara, Mare e Monti e piano del traffico.
Rigalleggia tutto e le ipotesi viaggiano: «Il comunicato dei vertici locali della Margherita lascia spazio ad interpretazioni - insiste il consigliere Paolo Uccelli, che ha creato “Obiettivo Chiavari”, mollando la maggioranza in tempi non sospetti -. La sfiducia è totale, o vale caso per caso? Come dire: non crediamo più in questa amministrazione e nella sua capacità di portare avanti il programma che avevamo creato insieme, oppure, ci crediamo, ma solo un po'?». Si stupisce di quello che sembra essere un ampio divario «tra la posizione squisitamente politica, di piena sfiducia, e la posizione più amministrativa, in cui si lascia decidere ai consiglieri. Come se i consiglieri della Margherita non fossero le stesse persone del direttivo politico locale!». Uccelli teme una Chiavari merce di scambio tra Margherita e DS in vista delle Comunali di Genova e Provinciali, e annuncia che Obiettivo Chiavari è pronta a votare una formale mozione di sfiducia in consiglio, «vedremo qui la coerenza della Margherita».
Sul caso fari accesi e analisi politiche. Che i contorni sfuggono e il gioco diventa balletto. «Siamo arrivati ad una situazione imbarazzante - è lo sfogo di Michele Scandroglio, coordinatore regionale di Forza Italia -. La Margherita con quel comunicato ha sottolineato non solo l'incapacità degli altri di amministrare Chiavari, ma anche la sua volontà a proseguire un discorso che porta al disastro e alla paralisi della città». La prospettiva del «voto come mi pare su ogni singola pratica», adombrata dalla Margherita, manda in tilt il sistema. Saltata la concertazione, restano solo margini di ragionamento sterile. «Non vorrei fosse solo il giochetto del tira e molla. Perché se la vicenda non si conclude con il conseguente abbandono della giunta da parte degli esponenti della Margherita e caduta del sindaco, abbiamo una situazione imbarazzata e imbarazzante che si protrarrà per diciotto mesi». Con alternativa altrettanto tragica: «Se si dimettono oltre i tempi tecnici, valutati in trenta giorni, non sarà possibile andare ad elezioni a primavera. Il Comune verrà quindi commissariato fino alla prima data utile per votare. Un disastro comunque». Un anno e mezzo senza amministrazione,. Schizza il quadro, cerca appigli e aggancia il comunicato che non lascia dubbi apparenti. Eppure. «Se non se vanno, hanno scherzato», sbotta Scandroglio. Una piega ironica. Quando l'abitudine è il gioco causa-effetto. Legge fisica. Altre regole la politica. «Se dopo tutto questo la giunta Poggi non cade, c'è dietro qualcos'altro». Lo dice convinto e lustrato da anni di agone politico. «Forse c'entra la volontà di far dimenticare tre anni e mezzo di malgoverno con l'intervento prolungato d'un commissario - incalza il coordinatore azzurro -.

Oppure l'urgenza di distinguersi e prendere le distanze da questa maggioranza. Insisto, se fossero coerenti con quanto hanno scritto dovrebbero assumersi le loro responsabilità». E far saltare il banco. Altra storia, forse rimandata. Certo è che ti resta in gola tutto e l'attesa di Godot bivacca.

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