La Chiesa della Coscia ritrova la facciata

La Chiesa della Coscia ritrova la facciata

Pier Luigi Gardella

C'era una volta il quartiere della Coscia; è qui che nacque Sampierdarena, addossata al colle di San Benigno e che poi gradatamente si espandeva a ponente, diventando, nel corso del Seicento, ameno luogo di villeggiatura per i nobili genovesi e, nei secoli successivi, l'importante polo industriale cittadino che tutti conosciamo. Qui sorsero splendide ville, delle quali ne rimane ancora qualcuna a testimoniare antichi splendori. E, tra il popolo, qui vivevano e operavano i «minolli» una umile classe di persone che si occupavano del carico e scarico delle zavorre delle navi, dello sgombero e della pulizia delle spiagge, del mantenimento dei punti di approdo.
La Coscia oggi è scomparsa, lo sbancamento del colle di San Benigno con l'apertura di via di Francia nel 1929, le successive installazioni industriali ed i recenti insediamenti commerciali e di servizi, hanno segnato la fine di questo quartiere la cui memoria rimane nella chiesa Parrocchiale della Madonna delle Grazie di via Dottero. Una chiesa costruita negli anni Venti del secolo scorso, la prima pietra la pose nel 1926 l'Arcivescovo Minoretti, e che sorse per consentire una maggior partecipazione alla vita parrocchiale degli abitanti della Coscia, che sino ad allora disponevano di una piccola cappella in via De Marini, voluta nel 1849 da don Stefano Parodi, arciprete di Sampierdarena. Ancor prima essi disponevano di un piccolo luogo di culto nella cinquecentesca cappella di villa Cybo, individuabile ancor oggi, incorporata nel vecchio casello ferroviario presso la nuova stazione di San Benigno, dalla quale chiesina sembra provenga il quadro della Madonna ancor oggi venerato nella nuova parrocchiale.
E proprio la nuova chiesa è in questi mesi oggetto di accurato restauro. O meglio di completamento della facciata. Essa infatti rimase incompiuta sin dal suo nascere ed ancora pochi mesi fa, prima dell'inizio dei lavori, era visibile la nuda pietra grezza. Il Parroco don Filippo Monteverde ha usufruito della Legge regionale che stanziava importanti contributi a fondo perso per il restauro delle facciate degli edifici a sud di via Cantore, e lo scorso novembre 2005 ha dato corso agli impegnativi lavori. La spesa complessiva ammonterà ad oltre 150.000 euro, il 40 % dei quali sarà appunto coperto dal finanziamento regionale. Per il resto, don Filippo ha grande fiducia nella sua parrocchia e nell'aiuto dei parrocchiani: essi hanno dimostrato di seguirlo con grande entusiasmo in quest'opera che, oltre tutto, riqualificherà dal punto di vista estetico il quartiere. I lavori, che ci si augura possano essere completati nel prossimo ottobre, sono realizzati dalla «GR Restauro Conservativo», la quale opera con l'assistenza della Soprintendenza ai beni Architettonici che ha fornito il necessario supporto tecnico. Progettista e Direttore dei lavori è l'Arch. Alessandro Broglieri.

Il parroco ci mostra entusiasta i primi risultati del lavoro che già si intravedono oltre i ponteggi, facendoci anche osservare il ricupero che si è potuto effettuare del loggiato ad ogive limitato da agili colonnine posto sotto i salienti, alla sommità della facciata e che, inspiegabilmente, nel corso degli anni era stato murato. La sua riapertura restituirà leggerezza ed armonia alla facciata.

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