
di Vitaliano Brancati
Ma quando in un regime totalitario di destra, un dittatore si affaccerà al balcone per dirmi col megafono che lo Spirito universale è lui, o in un regime totalitario di sinistra, un altro dittatore, affacciandosi a un altro balcone, mi griderà che la Società è lui, e tutti e due questi uomini-simboli avranno, come testimoni della verità di ciò che asseriscono, eserciti di poliziotti armati, il conflitto fra individuo e universale assumerà un altro aspetto.
Nei regimi totalitari la forza a me esterna, e spesso ostile, si assume il compito, non di limitare la mia attività, ma di svilupparla. Il mostruoso consiste nel fatto che essa vuole rappresentare, più che i miei doveri, i miei diritti. Il potere dello Stato si asside al centro della mia ispirazione, vuol diventare il centro stesso della mia creatività, rimanendo però armato fino ai denti e pronto a buttarmi in prigione. Il mio sentimento dell'universale, il mio senso dell'umanità, per effetto di una dissociazione mentale, dovuta a una malattia della personalità inoculatami con la violenza, è diventato Lui, Lui in lettere maiuscole, l'uomo di cui enormi ritratti e statue ripetono l'immagine nel centro delle piazze, in testa alle parate, sugli schermi dei cinema, sulle pareti degli edifici pubblici - dappertutto, come in un incubo.
Perché tutti gli uomini indistintamente non respingono subito con ripugnanza una simile assurdità?
Secondo me la risposta la si trova nella scarsa vitalità di cui dispone la nostra epoca. La vitalità di un uomo può assumere una forma così poco indipendente e individuale da riuscire veramente a moltiplicarsi a contatto con la vitalità di altri uomini. Udire il proprio passo nel rumore generale di altre migliaia di passi esalta come se quel fragore venisse tutto dal nostro piede. Ci si sente elevati alla massima potenza proprio nel momento in cui non si conta più nulla. .. (...)
Ogni persona s'inebria dell'altra.
Il numero di coloro che fanno lo stesso gesto che faccio io, che dicono il sì o il no che dico io, tanto più è alto e tanto più mi dà alla testa.È il tentativo di raggiungere l'universale attraverso la via sbagliata, il tentativo degli stupidi e dei derelitti.
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