Doveva essere una tappa interlocutoria prima di arrivare alle montagne vere e l’arrivo a Rivoli non ha tradito le aspettative. Approfittando di un tracciato nervoso, se ne vanno in trenta ed il gruppo non accenna nemmeno un tentativo di inseguimento. Nella fase centrale il gruppetto si fraziona, lasciando avanti solo cinque. La salita del Colle Braida fa il resto, con Skujins, Denz e Berwick che ne hanno più di tutti. La mini-volata se l’aggiudica il tedesco Nico Denz, che ha la meglio sul lettone e sull’australiano. Il gruppo arriva con molto ritardo ma nessuna conseguenza sulla generale. Domani arrivano le Alpi e si farà davvero sul serio.
Tante colline, una grossa salita
In quella che alla vigilia del Giro veniva definita una tappa di trasferimento, arriva un gruppo malaticcio e con le gambe pesanti dopo il freddo e la pioggia degli ultimi giorni. Il tracciato che porta da Bra a Rivoli non è particolarmente complicato, con un inizio con qualche collina, una lunga fase intermedia quasi piatta e l’unica vera difficoltà ad attendere i ciclisti nel finale, la salita del Colle Braida, un’ascesa di seconda categoria che potrebbe mettere parecchi in difficoltà.
I dieci chilometri hanno una pendenza media del 7,1% ma questo è un numero ingannevole, visto che a metà c’è una leggera discesa. Alcune rampe sono vicine al 10% e potrebbero causare molti problemi a chi non ci arrivi al massimo della condizione. Gli ultimi 28 chilometri della tappa vedono una discesa piuttosto tecnica e un avvicinamento a Torino senza particolari problemi. Sarebbe terreno buono per qualche velocista ma se il gruppo non avesse voglia di lavorare, le possibilità di una fuga sono particolarmente alte.
Ancora una fuga di gruppo
Dopo il minuto di silenzio per onorare le vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna, tutto è tranquillo fino alla prima salita di giornata, dove il gruppo si fraziona poco alla volta. Frigo e Formolo si portano avanti, inseguiti ad una quindicina di secondi da un gruppo più consistente. La Ineos controlla ma ci sono gruppetti dovunque. Bettiol e Mollema sono nel secondo gruppetto ma si sono mossi anche dei pezzi grossi come Michael Matthews e Matt Pedersen. Non si può ancora parlare di una fuga organizzata ma c’è davvero poca voglia di rintuzzare gli attacchi; tutti pensano evidentemente alle salite di domani. Nel frattempo un altro ciclista top è costretto al ritiro: stavolta tocca a Kaden Groves, arrivato a quasi undici minuti di ritardo a Tortona. Secondo la Alpecin non stava bene. I nove punti in palio sul GPM di quarta categoria della Pedaggera se li aggiudica Nico Denz, che batte l’eritreo Ghebreizabhier.
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Poco alla volta la fuga diventa più consistente, con gli azzurri Oldani e Fortunato che si uniscono ai fuggitivi, avanti di circa 3’23” a questo punto. La salita che porta al traguardo volante di Ceresola d’Alba vede qualche ulteriore movimento, con la sfida tra Matthews e Pedersen per i punti in palio. Ha la meglio il danese, che si avvicina quindi all’azzurro Milan. Ora che siamo in pianura, arriva un nuovo attacco, con cinque ciclisti, tra i quali gli azzurri Tonelli e Battistella che mettono uno strappo perentorio. Pochi chilometri dopo e mettono 1’55” sul secondo gruppo, avanti di 4’55” nei confronti del peloton con la maglia rosa. La Ineos tiene il ritmo basso, visto che nella fuga non ci sono uomini di classifica ed il distacco di allunga oltre gli otto minuti. Battistella molla, lasciando un quartetto guidato da Skujins e Tonelli a guidare la compagnia. Alle loro spalle, Oldani e Frigo provano un inseguimento, nonostante siano a quasi 4 minuti di ritardo. Nessuna volata sul secondo traguardo volante di Buttigliera Alta, con Mads Pedersen che si alza sui pedali. Il pensiero di tutti va alla difficile salita, sulla quale si deciderà il vincitore della dodicesima tappa del Giro.
Dal Colle Braida all'arrivo
La fuga finora ha collaborato molto bene e all’inizio della salita ha quasi tre minuti di vantaggio nei confronti di Bettiol, Scaroni e Baudin, mentre il gruppo è molto più indietro. Le rampe sul Colle Braida non sono semplicissime e gli inseguitori al quartetto di testa faticano abbastanza. Quelli più in palla sembrano Skujins e Denz, mentre Tonelli e Berwick hanno problemi a reggere il passo. Il secondo gruppetto inizia ad avere problemi e potrebbe presto essere raggiunto. Tonelli, a metà della seconda parte dell’ascesa, si stacca ma prova a resistere. Il tedesco Denz fatica assai ma riesce a rimanere agganciato. Più dietro Bettiol e Scaroni vengono ripresi dal gruppo di Formolo. Allo scollinamento è lo sloveno ad avere la meglio sui rivali, aggiudicandosi i 18 punti per la classifica degli scalatori. Vista la mancanza di organizzazione alle loro spalle, i 28 chilometri fino a Rivoli potrebbero essere tutti a favore dei fuggitivi, che sembrano in ottima condizione.
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In quella che sarebbe potuta essere una discesa da prendere con le molle non succede molto, con il trio di testa che va alla grande e collabora bene. Dietro a loro nessuno sembra avere le forze per montare un inseguimento, con il gruppo evidentemente in modalità risparmio energetico. Ad undici chilometri dall’arrivo Denz prova a prendere in contropiede i compagni di fuga e mette un attacco deciso. Lo sloveno risponde mentre l’australiano non riesce a cambiare marcia, scivolando indietro. Berwick fa una gran fatica ma, approfittando di una leggera discesa, riesce a rientrare. Gli ultimi chilometri vedono i tre guardarsi in cagnesco, saltando regolarmente i cambi. Questa partita a scacchi dura fino alla volata quando Denz accelera progressivamente.
Il lettone prova a rispondere ma non riesce a mettere la ruota davanti. Prima vittoria al Giro per il ciclista tedesco della Bora-Hansgrohe, che corona una prestazione magistrale.Classifica di tappa e generale
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