Giro d'Italia, dopo il caos dello Stelvio Pogacar se ne va e vince la sua quinta tappa

Nella giornata più caotica del Giro, con la rivolta dei ciclisti e la cancellazione dello Stelvio, il campione sloveno aspetta gli ultimi 2 km per schiantare i rivali

Giro d'Italia, dopo il caos dello Stelvio Pogacar se ne va e vince la sua quinta tappa
00:00 00:00

Nella tappa più caotica del Giro 2024, con la rivolta dei ciclisti che ha costretto l’organizzazione a saltare del tutto lo Stelvio, Tadej Pogacar impone ancora la sua legge, portando a casa con facilità impressionante la sua quinta vittoria di tappa. Il campionissimo sloveno aspetta fino agli ultimi due chilometri per lasciare sui pedali sia Geraint Thomas che Ben O’Connor. La manita del capitano della Uae Team Emirates lo vede allungare ulteriormente sui rivali, in una tappa dove l’ennesimo attacco di Julian Alaphilippe viene ripreso proprio sull’ultima salita, quella del Monte Pana. Un bel modo di mettersi alle spalle una giornata disastrosa per la corsa rosa, anche se probabilmente le polemiche continueranno ancora a lungo.

Una mattinata da incubo

Il maltempo che sta flagellando il Nord Italia difficilmente non avrebbe potuto impattare il Giro d’Italia ma quello che si è vissuto nella mattina di martedì è quasi senza precedenti. Il 100% dei ciclisti ancora in corsa si sono infatti rifiutati di affrontare il Passo Umbrail, nuova Cima Coppi della corsa rosa dopo l’impraticabilità dello Stelvio. Gli organizzatori del Giro avevano concordato lunedì la ulteriore modifica della sedicesima tappa per consentire ai ciclisti di affrontare la salita nonostante il meteo non stesse collaborando. La Rcs aveva previsto un parcheggio speciale dove gli atleti si sarebbero potuti cambiare con la gara neutralizzata. Le condizioni meteo, però, si sono rivelate eccessivamente difficili, tanto da convincere gli atleti a rifiutarsi di partire: cambiarsi a 2.498 metri sul livello del mare in un parcheggio a due gradi centigradi, magari sotto la neve, affrontando poi una discesa resa pericolosa dalla pioggia, è stato considerato troppo pericoloso.

La pioggia battente che ha continuato tutta la notte a Livigno è stata troppo e, dopo la rivolta dei ciclisti, si è deciso di trasportare gli atleti dall’altra parte del Passo Umbrail e fare iniziare la tappa da lì. La frazione, quindi, passa dagli originali 206 a circa 118 chilometri, riducendo parecchio il dislivello totale. Alla fine si decide di partire da Livigno per poi salire sugli autobus e andare a Spondigna, da dove inizierà la tappa vera e propria. Peccato che i ciclisti non si presentino alla passerella in città, dirigendosi direttamente verso gli autobus delle squadre. Insomma, una mattinata da incubo e una situazione caotica che ha causato una serie di proteste più o meno ironiche da parte dei ciclisti nei confronti dell’organizzazione. Alle 14.30 questa soffertissima tappa riesce finalmente a prendere il via, con un attacco immediato da parte dell’azzurro Marco Frigo.

Alaphilippe ci riprova

Il gran freddo e la pioggia rendono le condizioni meteo davvero orribili, il che spiega perché nessuno abbia voglia di accodarsi a Frigo per la prima mezz’ora: alla fine, però, Lopez, Vermaerke e Ballerini lanciano un contrattacco con altri ciclisti, raggiungendo l’azzurro in testa alla corsa. Se quest’attacco viene ripreso grazie al lavoro della Movistar, dopo un tunnel ci pensa Julian Alaphilippe a ripartire, seguito a ruota da altri tre ciclisti, incluso Mirco Maestri, protagonista con il campione francese della fuga vincente di qualche giorno fa. La Movistar prova ancora a reagire ma Alaphilippe, Maestri, Ballerini ed Andrea Piccolo riescono a guadagnare un discreto vantaggio ad 80 chilometri dall’arrivo. L’azione del quartetto di testa è comunque interessante, visto che si portano avanti di un paio di minuti in pochi chilometri: la pioggia battente, comunque, rende le condizioni ai limiti della praticabilità, nonostante la temperatura sia tutto sommato gestibile.

La situazione rimane più o meno stabile fino al traguardo volante di Bolzano, dove Ballerini riesce ad arrivare prima di Maestri e Piccolo ma il campione transalpino stava solo risparmiando le energie in vista della salita più difficile di giornata. A 40 chilometri dall’arrivo, il ritmo imposto dalla Movistar in testa riesce a ridurre il vantaggio del quartetto di testa ad 1’12” ma l’attenzione di tutti va ai 23,3 chilometri del Passo Pinei. Appena la strada inizia a salire, Ballerini e Piccolo non riescono a tenere il passo e lasciano di nuovo in testa Alaphilippe e Maestri: ti aspetteresti una replica di quanto visto a Fano ma stavolta l’alfiere della Polti-Kometa non riesce a tenere la ruota del francese, che stavolta non lo aspetta. Visto il grande affetto che questa strana coppia ha suscitato negli amanti delle due ruote è davvero un peccato.

Pogacar sornione, Lou Lou ci crede

Se l’azione di Alaphilippe è comunque interessante, ci vorrà una prova maiuscola per riuscire ad arrivare da solo al traguardo. Alle sue spalle, la Movistar ha problemi a tenere alto il ritmo, considerato che il tempo sta ulteriormente volgendo al peggio: tra la pioggia e la nebbia, Fiorelli decide di scattare e raggiungere gli inseguitori per guadagnare qualche punto all’InterGiro di Fié allo Sciliar. Con il vantaggio del due volte campione del mondo ad 1’41”, Andrea Pietrobon approfitta del calo del ritmo nel peloton per formare un nuovo quartetto e, magari, lanciare un difficile inseguimento ad Alaphilippe. A 25 chilometri dall’arrivo, il campione francese ha quasi due minuti di vantaggio sul gruppo mentre Fiorelli e Maestri sono riassorbiti, lasciando Ballerini e Pietrobon con pochi secondi di vantaggio. Il capitano della Soudal sale ancora bene ma rimanere avanti così tanto da solo non sarà semplice.

A complicare ulteriormente il compito di Lou Lou, il fatto che la temperatura torni ad abbassarsi parecchio sulla lunga salita che porterà al Gpm di 1a categoria. A 20 chilometri dall’arrivo, Pelayo Sanchez lancia un attacco, seguito prima da Foss e poi dallo sloveno Tratnik: lo strappo vede abbassarsi parecchio il vantaggio di Alaphilippe anche quando Sanchez rimane da solo con pochi secondi di vantaggio dal resto del gruppo, che ha perso parecchi pezzi sulle rampe più dure. In realtà, però, l’azione dello spagnolo è parte del lavoro fatto dalla Movistar per Einer Rubio: Quintana tira per qualche chilometro ma Tadej Pogacar è sempre vicino, pronto ad approfittarne alla prima occasione. Il fatto di aver la maglia rosa a poco più di 30 secondi sembra scoraggiare il francese, che ora fatica sugli ultimi chilometri del Passo Pinei.

Giro 2024 tappa 16 Alaphilippe

Pogacar impressionante

L’ultimo strappo per riprendere Alaphilippe lo mettono i gregari di Pogacar, che sembra aspettare il momento giusto per andarsene. Una nuova azione di Scaroni, Pellizzari e Costiou proprio sulle ultime rampe della salita vale all’atleta dell’Astana i punti per la classifica scalatori che, probabilmente, gli consentiranno di vestire domani la maglia azzurra. La discesa è ripida e molto pericolosa visto l’asfalto bagnato: Alaphilippe è uno specialista e va giù fin troppo veloce, rischiando parecchio prima dell’inizio dell’ultima salita, quella del Monte Pana. Pogacar non vuol rischiare ed il vantaggio del francese sul gruppo maglia rosa si porta a quasi un minuto. Non abbastanza per resistere alla rimonta sulla lunga e difficile salita che porterà all’arrivo in quota.

Giro 2024 tappa 16 Alaphilippe 2

A cinque chilometri dall’arrivo, Alaphilippe inizia a pagare dazio per i grandi sforzi dell’ultima salita e si vede raggiungere dal trio degli inseguitori, che ora ha circa 24 secondi di vantaggio sul gruppo. Il peloton, però, sta salendo molto veloce, con Majka pronto a preparare l’ennesimo attacco di Pogacar, probabilmente sugli ultimi due chilometri della salita, i più complicati. Il francese finisce la benzina a meno di 3 chilometri dall’arrivo e viene recuperato dal gruppo: i tre di testa devono però affrontare rampe al 18% di pendenza ed hanno poco più di 22 secondi da Pogacar e Majka. Costiou prova uno strappo ma viene ripreso da Pellizzari: nel gruppo, la maglia rosa non è a ruota del suo gregario ma importa zero.

Il campione sloveno mette un accelerazione progressiva che schianta Thomas e O’Connor: Scaroni e Costiou sono superati agilmente ma all’ultimo chilometro la maglia rosa riprende anche Giulio Pellizzari. Il giovane atleta marchigiano è costretto a mollare, consegnando l’ennesima vittoria al cannibale sloveno. Bello, però, che il giovane azzurro riesca a resistere alla rimonta di Martinez, chiudendo secondo dietro alla maglia rosa, come il siparietto nel quale il più giovane corridore in gara chiede gli occhiali al dominatore del Giro d’Italia, che gli regala anche la maglia rosa. Non c’è niente da fare, Pogacar è davvero unico.

La classifica

Results powered by FirstCycling.com

La tappa di domani

L’ultima settimana del Giro continua con un’altra tappa massacrante, con 4.200 metri di dislivello concentrati in 159 chilometri. La prima delle cinque salite arriva pochi chilometri dopo la partenza: il Passo Sella ha rampe oltre l’11% di pendenza, abbastanza da mandare in crisi chi non mangi pane e salite. Per il primo dei due Gpm di prima categoria bisognerà invece aspettare 50 chilometri: il Passo Rolle è sia lungo che molto ripido, poco meno di 20 chilometri con picchi del 10%.

Giro 2024 tappa 17 altimetria

Il finale di tappa sarà decisamente complicato: dopo il Gpm di terza categoria del Passo Gobbera, si passerà due volte il Passo Brocon.

Se la prima salita è tutto sommato gestibile, la seconda volta si affronterà il lato sudoccidentale, decisamente più duro. La sezione più complicata arriverà a soli quattro chilometri dall’arrivo, con pendenze oltre il 13%: chi avrà ancora benzina nel serbatoio potrebbe lanciare attacchi interessanti.

Giro 2024 tappa 17 planimetria

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica