Giro, Milan beffato da Merlier nella volata di Fossano. Pogacar ancora in rosa

La terza tappa del Giro 2024 si conclude con la prevista volata di gruppo. Il ciclista friulano sembra farcela ma viene beffato sul filo di lana dal belga. Tadej Pogacar conserva la maglia rosa

Giro, Milan beffato da Merlier nella volata di Fossano. Pogacar ancora in rosa

Volata doveva essere e volata è stata: per la prima volta in questo Giro d’Italia gli sprinter si sono scatenati sul traguardo di Fossano ed il risultato non è quello che i tifosi azzurri speravano. Nonostante un avvicinamento quasi perfetto, Jonathan Milan viene beffato sul filo di lana dal belga Tim Merlier. Delusione per gli uomini jet delle due ruote, che erano riusciti a riprendere Tadej Pogacar a poche centinaia di metri dall’arrivo. I velocisti, comunque, avranno occasione di rifarsi domani, 7 maggio, in un’altra tappa che potrebbe risolversi con una volata.

Milan e Ballerini ci sono

Dopo un paio di giornate frenetiche, il gruppo sembra ben lieto di partire con andatura quasi turistica, almeno fino a quando non si arriverà alle prime asperità. A circa 130 chilometri dall’arrivo, in cima al gruppo i ciclisti della Alpecin e dell’Intermarché ma nessuno sembra aver voglia di accelerare. Le cose si movimentano nell’avvicinamento all’ascesa che porta a Lu, 3,4 chilometri al 3,8% di pendenza media che metteranno in palio tre punti per la classifica scalatori. I primi a lasciare il gruppo sono Ballerini e Calmejane: il francese punta chiaramente a mettere i punti nel carniere e risalire la classifica. Considerato la pochissima voglia di reagire del peloton e la collaborazione dell’azzurro, ci riesce facilmente.

Una volta portato a casa il bottino, il duo di testa rallenta vistosamente ma alle loro spalle non c’è gran voglia di andarli a riprendere. Il francese è il primo ad alzarsi sui pedali, mentre Ballerini rallenta progressivamente, rimanendo in testa per diversi chilometri. Molti all’interno del gruppo preferiscono ancora rilassarsi e fare quattro chiacchiere per passare il tempo. Visto l’asfalto a volte viscido, la situazione si movimenta solo nell’avvicinamento al traguardo volante di Masio. Alpecin, Tudor e Intermarché si fanno vedere ma sono prese in contropiede dall’attacco solitario di Jonathan Milan, che beffa Planckaert e Merlier nella mini-volata.

Attaccano i velocisti

A circa 80 chilometri dall’arrivo, la maglia ciclamino Fiorelli decide di averne abbastanza di questa biciclettata fuori porta e mette uno scatto, seguito a ruota da un cospicuo gruppo di velocisti. Il gruppo lascia fare ed i 25 fuggitivi accumulano più di un minuto di vantaggio prima che la Uae Team Emirates decida di portarsi in testa. Fiorelli ha un problema tecnico alla ruota posteriore e perde un attimo terreno, riuscendo comunque a rimanere nel gruppetto di testa. La presenza in testa di clienti poco simpatici come Groves, Ewan, Milan e Dainese è più che sufficiente a dare la sveglia al peloton: Polti, Bahrain e Movistar si portano in testa per ricucire una fuga che potrebbe diventare pericolosa. A 75 chilometri dall’arrivo, i fuggitivi hanno ancora 1’20” di vantaggio ma resta da capire se riusciranno a tenere un ritmo elevato fino al traguardo. A giocare a favore del gruppo il fatto che solo Kooij e Dainese abbiano compagni in fuga: Milan, Ewan e Van Poppel sono da soli e sicuramente salteranno qualche cambio.

All’InterGiro, Jonathan Milan conferma il suo buono stato di forma, mettendosi alle spalle Merlier e Groves, prima che Fiorelli finalmente riesca a cambiare la bici, tornando rapidamente in coda al gruppo di testa. A 60 chilometri dall’arrivo, le prime asperità facilitano il lavoro del gruppo, che rosicchia secondi su secondi ai fuggitivi, specialmente grazie al lavoro della Polti e della Movistar. Il ritmo forsennato inizia a frazionare il gruppo, con la maglia bianca Uijtdebroeks che perde una trentina di secondi. I fuggitivi stringono i denti e riescono con fatica a mantenere circa 30 secondi di vantaggio a circa 50 chilometri dall’arrivo. La maglia rosa Pogacar rimane tranquillo a centro gruppo, soddisfatto di mantenere la situazione sotto controllo e recuperare un po’ di energie dopo gli scatti di domenica. La coesione della fuga inizia a calare, tanto da essere riassorbiti a 43 chilometri dall’arrivo.

Milan beffato da Moulier

L’andatura del gruppo cala fino a quando non ci si avvicina al traguardo volante di Cherasco, dove Ben Swift riesce ad arrivare prima di Pogacar e Geraint Thomas: la maglia rosa, portati a casa i due secondi di accredito, sembra lasciare spazio alle squadre dei velocisti per una probabile volata di gruppo. A complicare gli ultimi chilometri qualche salitella e, soprattutto, la pioggia che renderà sicuramente pericoloso l’avvicinamento al rettilineo finale. Gli ultimi dieci chilometri sono movimentati dalle azioni delle varie squadre, ansiose di posizionarsi al meglio appena il falsopiano porterà verso l’arrivo. Il ritmo diventa sempre più serrato per raggiungere punte di 80 km/h durante la discesa.

A cinque chilometri dall’arrivo di Fossano, il gruppo inizia a frazionarsi: se le squadre di testa sono preoccupate di evitare cadute agli uomini classifica, quelle dei velocisti rischiano di più per guadagnare la posizione migliore. A tre chilometri dalla fine, ecco l’azione che non ti aspetti: Pogacar mette uno strappo deciso, seguito a ruota da Honoré e da Geraint Thomas. La Lidl-Trek e la Alpecin si danno un gran daffare per riprendere i fuggitivi e ci riescono a poche centinaia di metri dall’arrivo. Finisce con la prevista volata di gruppo, con Jonathan Milan che sembra in grado di spuntarla ma viene beffato sul filo di lana dal belga della Soudal Tim Merlier. Delusione per l’azzurro, che puntava a vincere la sua prima tappa in questo Giro.

La classifica

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La tappa di domani

I 190 chilometri ondulati che porteranno la carovana del Giro da Acqui Terme ad Andora sono abbastanza difficili da giudicare. Il dislivello complessivo di 1.700 metri non è del tutto trascurabile ma la quarta tappa potrebbe comunque offrire soddisfazioni ai velocisti. La salita graduale fino al traguardo volante di Calizzano è seguita dall’unico Gpm di giornata, il Colle del Melogno.

Giro 2024 tappa 4 altimetria

Nonostante si sia ad ancora 102 chilometri dall’arrivo, la discesa e la lunga pianura renderanno difficile per una fuga arrivare fino al traguardo.

Una volta arrivati sulla costa ligure, la salitella della Primavera di Capo Mele a tre chilometri dall’arrivo potrebbero scompaginare le carte. D’altro canto, però, gli ultimi 800 metri sembrano fatti apposta per una volata di gruppo.

Giro 2024 tappa 4 planimetria

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