La prima partenza italiana nella storia del Tour de France certo non ha deluso i tantissimi tifosi che si sono assiepati sul percorso per salutare la Grande Boucle. La tappa vive di una fuga dalla lunga distanza e dall’attacco importante lanciato da Romain Bardet, che al suo ultimo Tour vuole salutare al meglio i suoi tifosi. Il gruppo dei velocisti aspetta troppo a lanciare il suo attacco e si porta a casa la sua prima maglia gialla in carriera. Niente da fare per Pogacar e Van Aert, grandissima soddisfazione per i francesi, che stavolta non devono aspettare prima di portare a casa una tappa al Tour. Vittoria importante per il campione transalpino, che conclude un’impresa epica.
Subito una fuga importante
La grande festa del Tour de France coinvolge l’intera città di Firenze, con gli organizzatori che hanno scelto di estendere più del normale la zona di neutralizzazione prima della partenza vera e proprio. Una passerella che consentirà a tantissimi fiorentini di godersi lo spettacolo del Tour nella città del Giglio. Il gruppo se la prende comoda, considerato che oggi dovranno affrontare ben sette salite, per complessivi 3.600 metri di dislivello: una delle partenze più toste della storia del Tour, come succede da qualche anno a questa parte per i grandi giri. A complicare ulteriormente la vita ai ciclisti il gran caldo che sta perseguitando l’Italia in questi giorni. Appena si parte sul serio, iniziano a susseguirsi gli attacchi, con i ciclisti della Groupama-FdJ in evidenza: il gruppo, però, riesce a riprendere i vari tentativi, fino a quando, a 190 chilometri dall’arrivo, sette ciclisti prendono il largo. Il peloton lascia fare, il che è piuttosto strano, visto che ci sono atleti non banali come Izagirre, Mohoric e Madouas.
Ion Izagirre crosses the line first at the first climb of the #TDF2024. He is the first virtual polka dot jersey of this 111th edition.
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Ion Izagirre passe en tête au sommet de la première difficulté de ce #TDF2024. Il est le premier @maillotapois virtuel de cette 111ème… pic.twitter.com/m8ttZH4j6J
Mentre i fuggitivi accumulano un paio di minuti di vantaggio, problema meccanico per Vingegaard, che deve cambiare bici. Gibbons ed Abrahamsen riescono a riprendere la fuga sulla prima salita di giornata ma nessuno nel gruppo ha voglia di alzare così presto il ritmo: il vantaggio dei nove di testa si porta rapidamente a 4’40”. A 160 chilometri dall’arrivo, la fuga ha ben 5’25” di vantaggio ma su un percorso così nervoso recuperare terreno non è certo impossibile. Il caldo mette in crisi Mark Cavendish, che perde terreno dal gruppo ed è aiutato dai suoi gregari a non staccarsi troppo. Sulle ultime rampe prima del GpM, la Lidl-Trek si porta in testa al gruppo per aiutare Bettiol ed evitare che i fuggitivi se ne vadano. La mini-volata per i punti per la maglia a pois vede Izagirre avere la meglio su Madouas ed Abrahamsen mentre in coda al gruppo perdono terreno anche Jakobsen e Fernando Gaviria. A 150 chilometri dall’arrivo, nonostante l’aiuto dei gregari, Cavendish sembra in crisi nerissima ed ha già perso 1’30” dal peloton.
Gran caldo, Cavendish in crisi
Il cambio di passo nel gruppo, spinto dalla Ef, è una pessima notizia per Cavendish, che sta vomitando ed è visibilmente in crisi: nonostante l’aiuto di Ballerini e Gazzoli, sta già perdendo 3’30” dal gruppo. Il secondo GpM di giornata vede ancora una volata tra i soliti piloti con Izagirre che fa ancora il pieno di punti: a metà gara, Cavendish e il gruppetto dell’Astana ha già accumulato ben cinque minuti di ritardo. Se il traguardo volante vede Dujardin spuntarla su Abrahamsen, la situazione si movimenta sulla salita del Carnaio: il ciclista francese fa il pieno di punti e poi molla la presa, facendosi riassorbire dal gruppo. Se la fuga inizia a perdere pezzi, diversi velocisti non riescono a tenere il passo del peloton: il caldo sta facendo davvero tanti danni. Sul terzo GpM qualche scintilla tra Izagirre ed Abrahamsen, con lo spagnolo che riesce ancora a spuntarla. A 100 chilometri dall’arrivo, quando inizia la parte più collinosa della tappa, molti ciclisti bruciano borracce su borracce: il vantaggio dei sei fuggitivi è di circa 4 minuti a questo punto.
Intermediate sprint @WeLoveCyclingFR
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1st -@sandydujardin 20 pts
2nd@AbraJonas 17 ptspic.twitter.com/jSerQeVpIT
Con il gruppo Cavendish già a 10 minuti di ritardo, ecco il primo ritiro di questo Tour e, purtroppo, si tratta dell’azzurro Michele Gazzoli: evidentemente non è riuscito a superare del tutto i problemi alla coscia che lo stavano perseguitando. Ad 80 chilometri dall’arrivo situazione abbastanza tranquilla: molti stanno risparmiando le forze per le restanti quattro salite di giornata. Appena si inizia ad affrontare la salita del Barbotto, ancora 4’30” di vantaggio per i sei fuggitivi ma qualcosa si sta muovendo nel gruppo, con la Ineos che si fa avanti per aumentare il ritmo. Il vantaggio inizia a calare anche se il ritmo non è forsennato ma appena si inizia ad affrontare le rampe più dure, Izagirre sembra incapace di reggere il passo dei compagni di fuga. Il gruppo ha già mangiato metà del distacco nei confronti dei fuggitivi e il ritmo imposto dalla Uae Team Emirates costringe molti, incluso Christophe Laporte.
Il capolavoro di Bardet
Se sul Barbotto Abrahamsen riesce a prendersi la maglia a pois dalle spalle di Izagirre, il trio di testa inizia a preoccuparsi della rimonta del gruppo, che ha 2 minuti di ritardo a 64 chilometri dall’arrivo a Rimini. La discesa vede altri due ciclisti riprendere i fuggitivi ma la situazione rimane piuttosto stabile, fino a quando si inizia ad affrontare l’ascesa di San Leo, con il peloton ancora a circa 2 minuti di ritardo. A 49 chilometri dall’arrivo, Romain Bardet saluta la compagnia e mette un’azione importante per andare a riprendere i fuggitivi. Il campione transalpino ci riesce sulle rampe più dure del San Leo ma Madouas ed Abrahamsen rimangono a circa 25 secondi di vantaggio per portarsi a casa i punti per la maglia a pois. Il francese riesce ad avere la meglio sul norvegese, che comunque rimane avanti nella classifica degli scalatori.
Bardet e Van den Broek si lanciano sulla discesa intenzionati a riprendere il duo di testa e li riprendono a 42 chilometri dall’arrivo a Rimini. Abrahamsen perde il contatto sui compagni di fuga mentre alle loro spalle Ben Healy e Gibbons si lanciano all’inseguimento per provare a lottare per la vittoria di tappa. L’azione dei due di testa è davvero convincente e solo Healy riesce a contrastare l’azione del francese, che torna ad attaccare sull’ultima salita di giornata, accumulando più di un minuto di vantaggio sull’irlandese. Dopo lo scollinamento inizia la lunga discesa verso Rimini, tanta pianura, certo non il terreno preferito da Romain Bardet. A sei chilometri dal traguardo il gruppo ha ancora 34 secondi da recuperare nei confronti del duo di testa: a questo punto non è detto se ce la faranno ad arrivare fino al traguardo. Gli ultimi chilometri vedono il gruppo scatenato all’inseguimento di Bardet e Van den Broek, con le squadre dei velocisti che danno il massimo. Alla fine, però, il campione francese riesce ad arrivare per primo sul traguardo e portare a casa la sua prima maglia gialla in carriera. Van Aert e Pogacar tra i più delusi nel gruppo.
@romainbardet wins in Rimini! It’s a @dsmfirmpostnl masterpiece!
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@romainbardet s’impose à Rimini ! Chef d’oeuvre de l’équipe @dsmfirmpostnl !#TDF2024 pic.twitter.com/8qri9w823N
La classifica
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La tappa di domani
Dopo un inizio davvero complicato, i ciclisti del Tour de France potranno godersi una tappa più semplice ma da non prendere sottogamba. I 199,2 chilometri che porteranno la carovana da Cesenatico a Bologna non sono certo privi di incognite e potrebbero riservare qualche sorpresa. Dopo l’omaggio a Marco Pantani, l’ultimo ciclista a far segnare la doppietta Giro-Tour nel 1998, i ciclisti affronteranno le colline dell’Emilia Romagna, incluso il circuito di Imola, sulle strade dove Alaphilippe vinse il mondiale nel 2020.
La fase finale della tappa riserverà le difficoltà maggiori: le due salite fino al Santuario di San Luca non sono particolarmente lunghe, solo 1,9 chilometri, ma la pendenza
media è davvero importante, 10,6%. La salita è tradizionalmente legata al Giro dell’Emilia ma potrebbe vedere attacchi importanti da parte dei puncheurs a caccia di una vittoria di tappa in questo Tour de France.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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