"Vernice rossa e bandiere pro Palestina". Occupata strada a Bologna durante il Tour de France

Gli attivisti di Ultima Generazione e i Giovani Palestinesi hanno imbrattato, con vernice rossa, un tratto di via Massarenti, incatenandosi tra loro

"Vernice rossa e bandiere pro Palestina". Occupata strada a Bologna durante il Tour de France
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Continua al Tour de France la mobilitazione pro Palestina. Nel pomeriggio, durante la tappa della Grande Boucle che ha toccato Bologna, cinque persone aderenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione, hanno occupato via Masserenti, la strada sotto il ponte della stazione Mazzini, sedendosi, incatenandosi tra loro e versandosi addosso e sulla strada della vernice rossa. Non è la prima volta che gli attivisti si muovono in questa edizione della corsa a tappe più famosa al mondo. Due giorni fa a Firenze era andata in scena la protesta di alcuni esponenti di 'Firenze per la Palestina' in occasione della sfilata delle squadre, contro la partecipazione alla corsa del team Israel Premier Tech. I manifestanti avevano appeso striscioni alle Rampe del Poggi con scritto 'Stop genocide' e 'Basta massacri e deportazioni dei palestinesi', insieme ad una bandiera palestinese.

attivisti ultima generazione

Un'azione, documentata in una storia su Instagram, per "denunciare – scrive Ultima Generazione- il genocidio in corso in Palestina". Ma soprattutto volta "a simboleggiare il sangue di chi in questo momento sta morendo in Palestina ucciso dall'IDF (Israel defence force, l'esercito israeliano) e dalla complicità dei governi occidentali, come il governo italiano". Nel frattempo, si legge nella nota,"persone dell'organizzazione dei Giovani Palestinesi hanno calato dal ponte uno striscione con scritto 'Long live palestinian resistance/ globalizetheintifada /freegaza', mentre altre hanno sventolato bandiere palestinesi al traguardo. Le persone che hanno effettuato il blocco sono state rimosse dalla polizia e poste in stato di fermo in attesa di essere denunciate".

"L'azione di oggi si inserisce nella campagna #stradachiusaalgenocidio contro lo sport washing e il tentativo dell'entità genocida sionista di maschera i suoi crimini. Da alcuni anni lo spettacolo del ciclismo è macchiato dal sangue della Israel-Premier Tech. Quello che dovrebbe essere un momento di festa e partecipazione popolare è diventato uno strumento di propaganda e brandizzazione per chi da più di 76 anni occupa la terra di un altro popolo e fa un utilizzo sistematico della pulizia etnica della popolazione palestinese" afferma un portavoce dell'organizzazione dei Giovani Palestinesi.

Poi l'attacco diretto con l'intenzione di proseguire su questa linea: "Non possiamo accettare che davanti ad un genocidio, a 40 mila palestinesi assassinati da Israele e a più di 1 milione di profughi l'Unione Ciclistica Internazionale e gli organizzatori del Tour de France continuino a far partecipare alle competizioni internazionali una squadra israeliana.

L'ennesimo doppio standard occidentale visto che dal 2022 alle squadre russe e bielorusse è stata negata la licenza UCI. Ci auguriamo che azioni come quelle di oggi siano ripetute in tutte le tappe del Tour fino a Marsiglia".

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