Una zuppa stagionata per due millenni e mezzo non poteva che saltar fuori in Cina, Paese che già vanta, tra le specialità culinarie, prelibatezze ardite per i palati occidentali, come le «uova centenarie», lasciate a fermentare per mesi prima di essere servite. La zuppa in questione, però, è una straordinaria scoperta archeologica.
È stata dissotterrata, racconta il quotidiano cinese Global Times durante i lavori di ampliamento dell'aeroporto internazionale di Xianyang a Xian, città della provincia di Shaanxi celebre per un altro ritrovamento archeologico, l'Esercito di terracotta dell'imperatore Qin Shi Huang. La zuppa, vecchia di 2.400 anni, era all'interno di una pentola in bronzo a tre piedi, alta una ventina di centimetri e sigillata, parte del corredo di una tomba: si tratta di un liquido verdastro - colore che secondo gli archeologi sarebbe dovuto all'ossidazione del metallo - nel quale sono immerse alcune ossa. In un altro contenitore in bronzo è stato inoltre rinvenuto quasi un litro di un liquido inodore e semitrasparente che potrebbe essere vino.
Il «pranzo» d'epoca è ora al vaglio di specialisti che dovranno identificarne gli ingredienti. Al quotidiano cinese un archeologo del team che ha rinvenuto il calderone, Liu Daiyun, ha dichiarato che «si tratta della prima scoperta di una zuppa d'ossa nella storia dell'archeologia cinese», e che il ritrovamento potrebbe permettere di comprendere meglio «le abitudini alimentari nel periodo dei Regni combattenti», poiché la tomba potrebbe appartenere a un militare di basso rango di quell'epoca.
Decisamente più prudente il vicepreside della scuola di Archeologia di Pechino, Zhao Huacheng, che invita ad attendere i risultati dei test, poiché il liquido potrebbe essersi infiltrato nel contenitore dall'esterno.
La «zuppa» di Xian è solo l'ultima proposta di un «menu archeologico» che negli ultimi mesi ha visto la Cina protagonista. Sempre nella provincia di Shaanxi nel 2002 è stata ritrovata una «dispensa» di frutta, che conteneva centinaia di semi di albicocche, meloni e prugne, risultati vecchi di 3000 anni con la datazione al carbonio 14.
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