Patrizia Rappazzo
Dieci anni di successo all'insegna del cinema di qualità. Un ottimo bilancio per Cannes e dintorni (dal 9 al 15 giugno), la consueta rassegna di film dal festival internazionale di Cannes organizzata dalla Provincia di Milano - settore Cultura culture e integrazione - e da Agis Lombarda che nel decennale della manifestazione hanno riservato importanti novità (800 le tessere già prenotate, 100 delle quali da giovani studenti). Al centro dell'attenzione, come sempre, il cinema firmato da grandi autori, ma anche la scoperta di cineasti alla loro prima esperienza. Ventinove i titoli (in versione originale con sottotitoli in italiano per quasi la totalità dei film proposti e l'occasione speciale della «original version» per «Last days», monologo interiore delle voci e dei suoni che assediano il cervello di un uomo alla ricerca di se stesso, del geniale Gus Van Sant), quasi tutti in anteprima italiana di cui ben quindici provenienti dalla Quinzaine des realisateurs, otto dal Concorso internazionale, uno dal Fuori Concorso, due da Un certain regard e, prima novità di questa edizione - tre titoli inseriti nell'inedita sezione «Dintorni», di cui due premiati nella scorsa stagione ai festival di Berlino e Locarno. Si tratta di tre anteprime assolute di prossima uscita in sala: «La Samaritana» (versione in italiano), doloroso incursione negli ambienti della prostituzione sudcoreana alla ricerca di una possibile catarsi e purificazione, dell'amatissimo regista Kim Ki-Duk,(Orso d'oro miglior regia dal 54° festival di Berlino), di cui sarà presentato anche - da non perdere - l'ultimo film - visionario racconto sospeso tra realtà e fantasia- «The Bow»; «The syrian bride» di Eran Riklis, premio del pubblico al festival di Locarno 2004, spaccato sulla complessa vita delle donne in medio Oriente e «La piccola Lola» di Bernard Tavernier (in italiano) appena ospitato al festival «Cinema e lavoro» di Terni. Disseminati nelle varie sezioni, parecchi i titoli premiati a partire da «L'enfant» con cui i fratelli Dardenne, si aggiudicano la Palma d'oro 2005, seconda della loro carriera, racconto in presa diretta del dolore dell'emarginazione sociale, vissuta in silenzio e senza ribellione e risolta nella semplice accettazione dell'esistenza; «Caché», dramma borghese sullo sfondo della memoria delle guerre coloniali e le manifestazioni pacifiche degli algerini del Fronte di liberazione nazionale, represse nel 1961 nel sangue, del regista austriaco Michael Haneke, Miglior regia e Premio Fipresci; «Shangai Dreams» di Wang Xiaoshuai, Premio della Giuria, storia del ritorno degli emigrati a Shangai negli anni 60 per volere di Mao. Di grande prestigio l'esordio d'apertura con la presenza in sala del regista tedesco Wim Wenders che presenta al pubblico milanese «Don't come knocking», intensa riflessione sul tema della paternità (Excelsior ore 20 e ore 22.30).
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