Il cinema finisce sul cellulare e la fiction diventa mobile

Mark Perna

da Milano

Il cinema è uno di quei settori che genera sempre molte aspettative e alimenta tanti sogni. Trovare una strada per emergere non è semplice ma oggi le possibilità sono molto più numerose che in passato. Una nuova opportunità è offerta ad esempio dalla telefonia cellulare, uno strumento ritenuto sempre più personale e proprio per questo adatto ai contenuti video, esattamente come la televisione. L’accostamento è tutt’altro che forzato. I cellulari, quelli di ultima generazione, possono infatti ricevere filmati di buona qualità sfruttando la banda larga della rete Umts.
Questa possibilità tecnologica, unita alle capacità dei terminali mobili 3G offrono agli aspiranti registi un trampolino di lancio interessante. Non è un caso infatti che la recente iniziativa di «3», ossia chiamata InVideo abbia fatto registrare un notevole successo. L’operatore mobile ha elargito già oltre 300 mila euro di video-bonus ai suoi clienti più creativi e alcuni interpreti hanno portato a casa per un solo video oltre un migliaio di euro a testa.
L’iniziativa di «3» è una ribalta digitale messa a disposizione di tutti gli utenti con il vezzo del cinema, che hanno realizzato un MMS/VideoMessaggio della durata di 30 secondi. I video pubblicati in una apposita Galleria possono essere scaricati da tutti i clienti, contribuendo così a far ottenere al regista una contributo di 3 o 5 centesimi di euro a clip. L’operatore di videotelefonia non è nuovo ad iniziative del genere. «3» è stato infatti il primo a mettere in onda una vera e propria fiction interattiva chiamata Video Partner, prodotta dalla Neo Network di Milano, e basata sui giochi di seduzione di tre interpreti maschili e femminili. Questo esperimento è stato recentemente replicato con una nuova VideoFiction sexy-thriller interpretata dalla modella svedese Camilla Sjoberg.
Ad alimentare il mercato dei video sui cellulari, sondando la creatività nazionale, è stata anche Wind che in collaborazione con Cinecittà Holding, Istituto Luce e il Servizio Civile Nazionale hanno recentemente chiuso i lavori della seconda edizione di «Ultracorti 2005». Il progetto, lanciato la prima volta nel corso della Mostra del Cinema di Venezia, si è rivolto a tutti i filmaker per sperimentare la realizzazione di cortometraggi di 120 secondi appositamente realizzati per la fruizione sui telefoni cellulari. I 6 ultracorti vincitori, selezionati su oltre 500 lavori, sono trascritti su pellicola, proiettati nei cinema in testa ai film distribuiti dall’Istituto Luce, e andranno poi on-line all’interno del palinsesto multimediale dei telefonini Wind e sui siti Libero.it e Cinecitta.com. Questo fenomeno iniziato seppur timidamente nel nostro paese, rappresenta invece una realtà consolidata in altre nazioni dove il video sul cellulare è ormai una consuetudine. In Corea e in altri paesi asiatici, ad esempio, è disponibile un sistema chiamato Digital Multimedia Broadcasting (Dmb) che permette ai dispositivi mobili come i cellulari, di ricevere programmi Tv. Questi contenuti vengono trasmessi come da una tradizionale emittente e non scaricati come accade oggi con l’Umts. La neo nata TakeoutTV, lanciata in maggio da TU Media, un consorzio di compagnie sudcoreane, conta già oltre 30 mila abbonati, mentre i contenuti video offerti dalla giapponese NTT DoCoMo sono utilizzati quotidianamente da milioni di utenti. Un simile business sembra aver attratto l’industria cinematografica americana.
Oltreoceano è infatti stata avviata una convincente produzione di mini-serie per cellulari. Tra i «mobisode» (piccoli episodi per dispositivi mobili), spicca il successo avuto da 24: Conspirancy, realizzato dalla new Corp di Rupert Murdoch. Si tratta di una serie di 24 episodi della durata di un minuto realizzati dal giovane regista Eric Young. Questo esempio non è un caso isolato. Sempre New Corp ha messo in cantiere anche altre tre produzioni: The Simple Life e due serie drammatiche di prossima uscita. Mtv ha sviluppato invece un prodotto chiamato Samurai Love God che uscirà il prossimo febbraio, mentre Warner Bros è in trattativa con diversi operatori per mettere in onda una serie basata sui fumetti comici di Seth Cohen. Anche se non è chiaro ancora esattamente quale possa essere il modello di business di questi contenuti video, l’industria delle reti si sta prodigando per facilitarne la diffusione.

In Europa è già partita la sperimentazione dello standard DVB-H, la versione «mobile» del digitale terrestre, e dalla prossima primavera saranno disponibili anche in Italia le nuove reti ultra veloci Hsdpa (High speed downlink packet access). Questa tecnologia consente di portare la velocità massima dei dati dagli attuali 384 Kbps dell’Umts a 3 Mb per secondo.

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