La fase costituente del Movimento 5 Stelle entra nel vivo e la resa dei conti si fa sempre più vicina. Parte oggi la due giorni finale, con nubi che rendono cupa e inquieta l'atmosfera in casa M5S. Due le incognite principali: la scarsa partecipazione al voto online e, soprattutto, la possibile partecipazione di Beppe Grillo all'evento che partirà alle ore 14 al Palazzo dei Congressi a Roma. E il terrore delle dimissioni di Giuseppe Conte fa da sfondo.
I sospetti sullo show di Grillo
Il comico genovese preferirà tenersi lontano dall'Assemblea o alla fine deciderà di dire la sua alla comunità gialla? Tutte le ipotesi sono in campo e c'è chi non esclude un intervento da remoto. Come facilmente prevedibile, l'attenzione a questo punto è tutta riservata nei suoi confronti. Se dovesse presentarsi fisicamente all'evento troverebbe circa 3.500 persone - praticamente verso il tutto esaurito - davanti a cui esibirsi e tenere la sua arringa.
Non a caso i più vicini a Conte si dicono preoccupati per i contenuti di un possibile show di Grillo che, si sa, con un microfono in mano e con l'effetto suspense dà il meglio di sé. Il timore è che possa fare leva sulla base più nostalgica delle origini, dunque contro il superamento del doppio mandato e contro l'alleanza con il centrosinistra. In sostanza vorrebbe dire terremotare pubblicamente la linea del fu avvocato del popolo. Mettendo ulteriore sale sulla ferita e spaccando ancora di più il Movimento. Il genovese rischia di perdere le prerogative che da garante ha, e quindi potrebbe tentare il tutto per tutto nella speranza di salvarle.
L'incubo astensione
Un altro punto che crea grande agitazione è quello legato all'affluenza per la consultazione online. I quesiti su cui esprimersi sono tanti e cruciali, a partire dal nome e dal simbolo fino alle modifiche dello Statuto. Sono 88.933 gli iscritti che hanno diritto al voto. Per evitare di ripetere le votazioni serve almeno la maggioranza assoluta; l'obiettivo è 44.468 partecipanti. Non raggiungere il quorum sarebbe uno smacco dagli esiti imprevedibili, che di fatto indebolirebbe e non poco la posizione di Conte.
"Gli appelli all'astensione sono un tradimento di quel principio di partecipazione dal basso su cui il Movimento è nato. Sabotare l'Assemblea costituente non è un dispetto a Conte, è un torto e un'offesa all’intera comunità", ha tuonato l'ex presidente del Consiglio. Nelle scorse ore infatti sono stati avanzati dei sospetti verso Grillo, accusato di tramare in sordina nella speranza che quanti più iscritti possibile disertino l'appuntamento in Rete.
Lo spettro delle dimissioni di Conte
In ballo c'è il nuovo assetto dei 5 Stelle e, di conseguenza, è in gioco anche la leadership di Conte. Che sarebbe pronto alle dimissioni se dal voto online dovesse essere premiata una visione che guarda al passato e che di fatto sconfesserebbe la sua linea. Un drastico ritorno alle origini di cui prenderebbe atto fino al passo indietro. "Mi farei da parte. Si chiama coerenza", ha detto a chiare lettere il leader del M5S nel caso in cui dovesse emergere una traiettoria politica opposta a quella attuale.
Uno dei temi non negoziabili è l'appartenenza al campo progressista.
Cosa accadrebbe se venisse messa in discussione? Conte è stato chiaro: "Il Movimento dovrà trovarsi un altro leader". Insomma, i 5 Stelle sono a un bivio: ripristinare le sembianze di partenza o voltare definitivamente le spalle alla stagione degli albori. Con la variabile Grillo che, ancora una volta, può sparigliare le carte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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