After, quando una storia d'amore diventa tossica

Cosa succede quando un film destinato agli adolescenti racconta una storia d'amore malsana?

After, quando una storia d'amore diventa tossica

After è il primo capitolo della saga cinematografica tratta dall'omonimo romanzo di Anna Todd che va in onda questa sera alle 21.10 su Rai Movie. Come ricorda anche Coming Soon, il libro da cui il film è tratto è nato in realtà come fanfiction, un testo cioè scritto da un fan. Nello specifico, Anna Todd aveva pubblicato la sua storia sulla piattaforma Wattpad, che tanti scrittori ha regalato all'industria editoriale, plasmandola proprio come fanfiction su Harry Styles, il membro più amato degli allora One Direction.

After, la trama

Tessa Yong (Josephine Langford) è una ragazza apparentemente perfetta: con voti eccellenti e un comportamento pacato e ligio alle regole. In realtà Tessa vive una realtà in cui è soffocata dalle attenzioni della madre (Selma Blair) e, proprio per questo, decide di iscriversi alla Washington Central University, nella speranza di poter vivere la sua vita con un grado di libertà maggiore. La sua compagna di stanza, Steph, è ciò che di più lontano potrebbe essere da Tessa: rumorosa, caotica, eccentrica, capace di vivere a pieno le esperienze in cui si getta. Ed è proprio grazie a questa ragazza che Tessa conosce Hardin Scott (Hero Finnis-Tiffin), un ragazzo misterioso che ben presto si farà strada nel cuore di Tessa. Ma le cose non andranno sempre per il verso giusto: Hardin è un ragazzo geloso, problematico, che cambia umore e idea fin troppo spesso, lasciando spesso Tessa in una condizione di totale confusione. Farà bene Tessa a fidarsi di lui e a credere che ciò che comincia a legarli è vero amore?

Il racconto di un amore tossico

Non è di certo un segreto che molto spesso il cinema abbia fatto ricorso a grandi storie d'amore travagliate per attirare l'attenzione del pubblico. Se guardiamo alle grandi coppie che hanno fatto la storia del cinema si noterà come spesso queste relazioni hanno un lato non proprio sano. Si pensi, ad esempio, a Rhett e Rossella di Via col vento, in cui entrambi sono vittime e carnefici di egoismi e abusi fisici. Anche un film romantico come Le pagine della nostra vita, ad esempio, è finito nel calderone delle commedie romantiche che portano sul grande schermo un protagonista che di eroico, secondo molti, non ha nulla e che presenta un atteggiamento molto poco sano. Posto che il cinema è arte e come tale deve essere libero, bisogna sottolineare che oggi molto spesso si tende a non saper più contestualizzare un'opera. Non si è più capaci, insomma, di analizzare un prodotto tenendo conto di quando è stato realizzato e di com'era la cultura in quegli anni. Usare gli strumenti di oggi per film che sono usciti trenta, quaranta o cinquant'anni fa è un atteggiamento quasi fazioso, perché appunto esclude la possibilità di inserire un'opera d'arte nel tempo in cui è stata creata.

Il discorso, però, si complica soprattutto quando parliamo di prodotti destinati ai più giovani; soprattutto se sono prodotti nati più o meno recentemente. Se una persona adulta, formata e acculturata riesce facilmente a godere di un'opera filmica problematica, riconoscendone il suo distacco dalla realtà e dalla vita vera, un adolescente potrebbe correre il rischio di volere davvero ciò che vede sul grande schermo. Il primo prodotto "per adolescenti" che è stato messo sotto la lente del microscopio in questo senso è la saga di Twilight. Quando sono usciti i libri, i lettori sono impazziti per la storia d'amore tra Edward e Bella, tra un vampiro antico e un'adolescente che ancora non aveva trovato il proprio posto nel mondo. Con l'uscita dei film, poi, il bacino di utenza si è allargato a dismisura e questo ha portato numerosi critici a riflettere sul fenomeno. Twilight si rivolge a un pubblico di adolescenti e racconta la storia d'amore di un vampiro che diventa così ossessionato dalla ragazza di cui si innamora da seguirla, da intrufolarsi nella sua stanza per guardarla dormire, che le dice cosa fare e chi frequentare. Edward, insomma, è diventato l'emblema del maschio tossico, la cui presenza somiglia più a quella di uno stalker. E il problema, soprattutto per le nuove generazioni, risiede nel fatto che questi atteggiamenti vengono romanticizzati, facendo credere ai più giovani che, ad esempio, un uomo che non è abbastanza geloso da seguirti non è veramente innamorato. Se un lettore o uno spettatore adulto può godere a pieno della fruizione, vivendola per quella che è - una fantasia trasposta su carta o celluloide - un fruitore più giovane rischia invece di percepire quella stessa fantasia come ambizione nella vita reale. Soprattutto al giorno d'oggi, in cui purtroppo lo spirito critico e la capacità di giudizio sono ridotti ai minimi storici, anche a causa di un analfabetismo funzionale che, secondo i dati Ocse-Piaac raccolti dall'Università di Pavia, colpisce almeno il 27% della popolazione italiana.

E questo è lo stesso problema in cui incorre anche After. Molto più di quanto non sia Edward Cullen, Hardin Scott è un personaggio estremamente negativo e tossico. Sin dal primo momento viene mostrato come un ragazzo che non sa rispettare i confini imposti dagli altri, che non accetta, ad esempio, che Tessa gli dica di andarsene e lasciarla in pace. La manipola con insulti umilianti sul suo aspetto fisico, salvo poi condurla verso la sua prima esperienza sessuale. E anche in questo caso, Hardin cambia poi opinione, la allontana, la umilia di nuovo, finché non entra in campo la gelosia, che lo spinge a tornare. Quasi a suggerire che non è l'amore che lo lega a Tessa, ma il desiderio di dimostrare che lei è sua e che nessuno ne può disporre a parte lui. Tessa, pur consapevole di questi tratti problematici e persino quando scopre che tutto quello che credeva reale si basa in realtà su una bugia, non smette di provare sentimenti per Hardin. Anzi, continua ad esserne attratta, come una falena alla proverbiale luce che la ucciderà. Ancora una volta è forse utile sottolineare che l'arte non dovrebbe mai subire censura ed è lecito che chiunque sia libero di scegliere cosa vedere o leggere, senza per questo sentirsi attaccato e giudicato. Le storie, siano esse di letteratura o appartenenti alla sfera cinematografica, esistono per farci vivere vite che sono altre rispetto alle nostre, per farci spiare in fantasie che a volte non abbiamo nemmeno il coraggio di ammettere a voce alta. E questo rimane l'aspetto fondante del racconto stesso: Cime Tempestose racconta una delle storie d'amore più tossiche che siano mai state raccontate in letteratura, ma questo non ha mai minato il suo valore intrinseco. Il grande Gatsby, allo stesso modo, racconta di personaggi ora deboli ora abusivi, ma rimane un grandissimo titolo della letteratura. Tuttavia è anche importante sottolineare l'importanza che determinate storie hanno per fruitori molto giovani, che spesso non hanno (ancora) gli strumenti per discernere e analizzare le cose.

After, come molti altri film destinati agli adolescenti - si pensi anche alla recente serie Prime Video L'estate nei tuoi occhi - nasconde in bella vista la romanticizzazione del lato più tossico dell'amore e spesso chi segue questi prodotti è così giovane da lasciarsi influenzare, da credere che quello sia l'amore giusto, l'amore sano da ricercare. E lo dimostra anche la violenza verbale che molto spesso viene utilizzata per difendere personaggi come quelli di After, quando essi vengono criticati.

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