Uscito nel 2009 e in onda questa sera alle 21.04 sul canale 20 Mediaset, Bastardi senza gloria è il lungometraggio attraverso il quale il regista Quentin Tarantino ha dimostrato di avere una certa propensione a una sorta di "revisionismo storico" di stampo cinematografico. Proprio come avviene alla fine di C'era una volta...a Hollywood, dove riscrive le dinamiche che hanno portato alla morte di Sharon Tate, in Bastardi senza gloria Tarantino crea, scrive e dirige un film che riscrive del tutto gli eventi che hanno portato alla morte di Adolf Hitler e, di fatto, alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Bastardi senza gloria, la trama
Il colonnello nazista Hans Landa (Christoph Waltz) è famoso per la capacità di scovare gli ebrei e ucciderli. Il compito che gli è stato affidato dal Terzo Reich lo porta a visitare una fattoria, dove uccide tutti i componenti di una famiglia. L'unica che riesce a scappare è la giovane Shoshanna (Melanié Laurent) che, qualche anno dopo, è riuscita a sistemarsi a Parigi, dove dirige un piccolo cinema. La ragazza, diventata ormai una donna, attira l'attenzione di Frederick Zoller (Daniel Bruhl), un vero e proprio eroe di guerra della Germania nazista. Zoller perde la testa per Shoshanna, al punto da scegliere il suo cinema come teatro della premiere del film dedicata alle sue gesta militari.
Premiere a cui prenderanno parte anche le più alte sfere del Terzo Reich, tra cui Hitler. Shoshanna, dunque, è pronta a prendersi la sua vendetta. Quello che la ragazza non sa è che la premiere nel suo cinema è oggetto di interesse anche da parte di alcuni soldati che si fanno chiamare "bastardi" e che sono guidati da Aldo Raine (Brad Pitt), che cattura i soldati nazisti e incide delle svastiche sulla loro testa, di modo che il mondo non dimentichi mai l'ideologia che hanno accettato di servire. Insieme al commilitone che si fa chiamare l'orso ebreo (Eli Roth) e alla collaborazione dell'attrice e spia Bridget Von Hammersmark (Diane Kruger) i "bastardi" vogliono utilizzare proprio l'anteprima del film di Zoller per uccidere Hitler.
L'odio tra Brad Pitt e Harvey Weinstein
Bastardi senza gloria è considerato uno dei film migliori di Tarantino, proprio per la sua capacità di mettere il proprio stile pulp e grottesco al servizio di una storia che si pone l'obiettivo di dimostrare come l'immaginazione possa modificare qualsiasi cosa, compresa la Storia. Tuttavia Bastardi senza gloria, come si legge anche sul sito dell'Internet Movie Data Base, è anche il film che dimostra il fortissimo desiderio di Brad Pitt di lavorare in un film diretto da Quentin Tarantino. Un'ambizione per realizzare la quale Brad Pitt era disposto praticamente a tutto, anche ad avere a che fare con una persona che odiava e con cui non voleva alcuna interazione. In effetti, se si guarda alla lunga (e fruttuosa) carriera dell'ex marito di Angelina Jolie, si può notare come Bastardi senza gloria sia il primo e l'ultimo film che Brad Pitt ha fatto in veste di protagonista per la The Weinstein Company e per la Miramax. Questo perché l'attore non ha mai voluto avere niente a che fare con Harvey Weinstein, il magnate di Hollywood e dittatore dell'industria del cinema, che è stato condannato a ventitré anni di reclusione per stupro e molestie sessuali.
Nel 2017, tra le tante donne e professioniste del settore cinematografico (e non solo) che denunciarono Weinstein di comportamento scorretto e molestie, c'era anche Gwyneth Paltrow. In un'intervista con il New York Times, l'attrice ricordò che dopo aver ottenuto il ruolo da protagonista nel film Emma, quando aveva appena ventidue anni, ricevette alcune molestie da parte del produttore che, con la scusa di un massaggio, le mise le mani addosso mentre si trovavano nella stanza di un hotel. Gwyneth Paltrow parlò di questo evento con l'allora compagno, che era proprio Brad Pitt. Quest'ultimo, durante un party, decise di affrontare direttamente Harvey Weinstein.
Secondo una fonte riportata da People, Brad Pitt avrebbe "minacciato Harvey" per poi "parlargli dritto in faccia. Lo colpì al petto e gli disse: 'Tu non farai mai più una cosa del genere a Gwyneth." Brad Pitt avrebbe poi messo in chiaro che se Weinstein si fosse riavvicinato in modo inopportuno a Gwyneth Paltrow ci sarebbero state conseguenze. Dopo il racconto di questi eventi, Brad Pitt è stato considerato un vero e proprio eroe, soprattutto perché all'epoca non era ancora una grande star e per lui sarebbe potuto essere rischioso mettersi contro a un produttore tanto potente.
Ma Brad Pitt, come riporta Movieplayer, ha sempre rifiutato questa nomea, dicendo di non sentirsi un eroe, ma di aver agito soprattutto perché "volevo essere certo che non sarebbe più accaduto nulla di simile, perché Gwyneth doveva girare altri due film con Harvey Weinstein".
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