"Invito a un assassinio" strizza l'occhio ad Agata Christie (con punte di commedia)

Su Netflix arriva un film messicano che nella trama strizza l’occhio alla grande scrittrice britannica, ma mantiene anche una leggerezza dal retrogusto comico. Innocuo e fresco disimpegno

"Invito a un assassinio" strizza l'occhio ad Agata Christie (con punte di commedia)
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Invito a un assassinio, giallo messicano diretto da José Manuel Cravioto, è un nuovo titolo Netflix che darà sollievo per un’ora e mezza a chi ami intrighi con retrogusto da commedia.

L’adattamento dell’omonimo romanzo della scrittrice Carmen Posadas, edito in Italia nel 2012 da Marco Tropea Editore, coniuga attimi di spensieratezza a piccoli omaggi alla letteratura poliziesca.

L'eccentrica milionaria Olivia (Maribel Verdú) manda un misterioso invito per una breve vacanza a un gruppo di vecchi conoscenti. Tra loro anche la sua sorellastra Agatha (Regina Blandón), famosa autrice di un podcast su delitti irrisolti. Le due consanguinee non si vedono da cinque anni, ovvero da un doloroso lutto familiare. Olivia attende tutti, compreso il ricco ex marito Carlos (Pedro Damián), nella sua villa al mare. Una volta arrivati tutti gli ospiti, la padrona di casa rivela loro di aver preparato da dormire fuori, in mare aperto, a bordo del suo yatch. Quella sera stessa, a cena, inizia ad alludere a come di lì a poco accadrà un omicidio, vero motivo per cui li ha convocati. Una morte inattesa in effetti avviene: la sua. Agatha, anche se sconvolta, decide di scoprire se si tratti di un semplice incidente o di un'elaborata vendetta; per farlo si presta come aiuto al poliziotto in erba incaricato di sorvegliare la combriccola in attesa del suo capo. Tutti sono sospettati: oltre alla stessa sorellastra e all'ex marito Carlos, ci sono l'attore indebitato Cary (Manolo Cardona), l'ex socia Sonia (Stephanie Cayo), la governante Doña Cristina (Helena Rojo), il medico Figue (José María de Tavira) e l'insegnante di yoga Naram (Aarón Díaz). Ricostruendo gli ultimi istanti di vita di Olivia, Agatha cerca di capire i possibili moventi che avrebbero potuto portare ciascuno degli ospiti a ucciderla.

Grazie al sottile senso dell’umorismo che percorre il racconto, in una serie di scenette impariamo a conoscere chi sono davvero gli invitati, ognuno dei quali naturalmente era legato alla vittima, oltre che dall’amicizia, anche da interessi più o meno nascosti. Una storia corale le cui figure principali sono e restano bidimensionali. Di ogni sospettato sappiamo poco e questo se da un lato non fa sicuramente scattare alcuna empatia con lo spettatore, dall’altro serve a renderlo una pedina ideale della scacchiera.

Mix di commedia e giallo, “Invito a un assassinio” omaggia i maestri della suspense inglese con guizzi

ironici, senza però rinunciare a proporre anche temi particolarmente delicati: eutanasia, suicidio, adozioni e tradimenti.

Siamo sempre dalle parti di Agatha Christie, ma in versione molto edulcorata. Nulla di memorabile.

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