Match Point, ecco le opere a cui si ispira Woody Allen (senza citare)

Woody Allen, per i suoi film, ha moltissime fonti di ispirazioni. Peccato che, a volte, si dimentica di citarle. È il caso di Match Point, pellicola che sembrerebbe ispirata a un romanzo degli anni Venti

Match Point, ecco le opere a cui si ispira Woody Allen (senza citare)
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Uscito nel 2005 e in onda questa sera alle 21.00 su Iris, Match Point è il film che aprì le porte dell'Europa a Woody Allen. Dopo questa pellicola girata a Londra, infatti, il regista tornerà con altre pellicole ambientate nel Vecchio Continente, come Midnight in Paris o From Rome with Love. Su Coming Soon si legge che all'inizio come protagonista della pellicola era stata scelta l'attrice britannica Kate Winslet, che però poi si tirò indietro, dando ad Allen la possibilità di "assumere" Scarlett Johansson.

Match Point, la trama

Chris Wilton (Jonathan Rhys Meyers) è un ex giocatore di tennis che sta cercando un modo per scalare la gerarchia sociale e ottenere dei privilegi che gli permetterebbero di vivere la vita che ha sempre desiderato. Un'ambizione che sembra trovare una sua realizzazione quando l'uomo conosce Tom (Matthew Goode), erede della ricca famiglia Hewett. Chris entra in questa famiglia come una sorta di figlio aggiunto: i genitori di Tom lo adorano e così fa anche Chloe (Emily Mortimer), sorella del giovane rampollo. Deciso a non perdere i suoi privilegi, Chris si fidanza con Chloe. Poco dopo però conosce Nola Rice (Scarlett Johansson), attrice statunitense nonché fidanzata ufficiale di Tom. Tra i due scoppia un'attrazione fuori controllo e Chris, spaventato di deludere la famiglia che lo ha idealmente adottato, accetta Chloe, nella speranza che questo possa mettere un freno al suo desiderio ardente per Nola. Ma, nonostante il matrimonio, Nola e Chris continuano a vivere una vita di incontri clandestini, finché qualcosa obbliga il protagonista ad affrontare di petto le suo scelte e le loro conseguenze.

Le sceneggiature di Woody Allen

Nel 2006 Match Point è entrato nella cinquina di pellicole che potevano concorrere per la vittoria del premio Oscar nella categoria miglior sceneggiatura originale. Alcuni critici, soprattutto statunitensi, hanno però cominciato a domandarsi se la categoria fosse giusta per il film o se non sarebbe stato meglio far concorrere Match Point nella categoria miglior sceneggiatura non originale. Questo perché, come si legge in un articolo pubblicato sul The National Post, il regista Woody Allen sembra essersi ispirato al romanzo del 1926 di Theodore Dreiser dal titolo An American Tragedy. Romanzo che già nel 1951 era stato portato sul grande schermo con il titolo Un posto al sole, che vedeva come protagonisti Montgomery Clift ed Elizabeth Taylor. Il romanzo - ambientato, come si intuisce dal titolo, negli Stati Uniti - si concentra proprio su un giovane uomo che vuole a ogni costo salire la scala sociale e lasciarsi alle spalle la sua condizione. Nel romanzo, il protagonista comincia una relazione con una donna ricca, affascinante, ma di dubbia moralità per cui perde la testa. Ma tutto sembra andare alla deriva, quando il protagonista scopre che la sua fidanzata, di una classe sociale più bassa, aspetta un bambino. A ben vedere, dunque, ci sono tutti gli elementi cardine che si trovano anche in Match Point, ma Woody Allen non ha citato nessuna fonte di aspirazione per il suo lungometraggio e in questo modo ha potuto concorrere per la miglior sceneggiatura originale, cambiando ambientazione e maneggiando un po' i personaggi, di modo da renderli diversi da quelli originali.

Oltretutto non si tratta della prima volta che un caso del genere avviene nella filmografia di Woody Allen. Sul sito dell'Internet Movie Data Base, ad esempio, si legge di come sia accaduto qualcosa di simile anche nel 2013 con il film Blue Jasmine, pellicola sostenuta soprattutto dalla grandiosa interpretazione di Cate Blanchett. La pellicola, incentrata su una donna che torna a vivere dalla sorella dopo aver perso tutto e mentendo di continuo per cercare di avere la meglio in un mondo che le sta crollando addosso, ha numerosi punti in comune con la famosa piéce teatrale firmata da Tennessee Williams, dal titolo Un tram che si chiama desiderio. Anche nell'opera, infatti, lo spettatore ha a che fare con due sorelle che fanno parte di due mondi diverse; anche in quel caso c'è una protagonista che mente ripetutamente, sia sui motivi che l'hanno portata a cercare la sorella, sia su tutto ciò che la riguarda. Anche nell'opera di Tennessee Williams c'è il rapporto teso tra due cognati (anche se Woody Allen non si spinge dove arriva la piéce) e c'è anche una storia d'amore in erba che la protagonista manda in fumo raccontando bugie che vengono svelate nel corso dell'opera, costringendo l'interesse amoroso ad abbandonarla. Anche in questo caso, Woody Allen non ha minimamente citato la sua "fonte di ispirazione" ed ha potuto concorrere agli Oscar come miglior sceneggiatura originale.

Sono casi, questi, che non sono dei plagi: eppure un po' di coscienza morale avrebbe potuto spingere il regista a citare le sue aspirazioni. Comportamento che appare ancora più eticamente scorretto al giorno d'oggi, mentre gli sceneggiatori a Hollywood stanno protestando per veder riconosciuti i loro diritti.

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