Gli Oscar pronti a cedere al politically correct: si va verso le categorie "gender neutral"

I prossimi Premi Oscar potrebbero introdurre le categorie attoriali gender neutral: ecco tutto quello che sappiamo finora

Gli Oscar pronti a cedere al politically correct: si va verso le categorie "gender neutral"
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Nel corso degli ultimi anni, anche a causa delle molte polemiche che ci sono state, i Premi Oscar si sono sottoposti a molti cambiamenti e sperimentazioni non solo per accontentare le richieste di pubblico e membri votanti, ma anche per ridare lustro a una serata che registra ascolti sempre meno soddisfacenti. L'ultima modifica in ordine di tempo che gli Academy Awards stanno valutando di inserire è quella inerente le categorie gender neutral per gli attori, eliminando i vari "miglior attore protagonista" o "miglior attrice non protagonista". La possibilità di introdurre categorie neutrali per includere persone gender fluid e non binary è emersa da un'intervista rilasciata dal CEO Bill Kramer a Variety, dove ha spiegato che l'organizzazione degli Academy Awards ha appena cominciato a vagliare questa possibilità, spiegando che l'argomento "è una delle tante conversazioni che riguardano il futuro dei premi e degli Oscar".

Il cambiamento seguirebbe da vicino quello che sta avvenendo in molte altre realtà, dove spesso la categoria Miglior Attore/Attrice è stata modificata con un più neutrale "Miglior Performer". Un cambiamento iniziato, come si legge su Movieplayer, dall'edizione 2012 dei Grammy e che pian piano si è estesa a macchia d'olio in molte altre realtà inerenti le varie stagioni dei premi. Il cambiamento sarebbe reso necessario dal fatto che molte persone che si riconoscono gender fluid o non binary non si riconoscono né come donne né come uomini e, proprio per questo, auspicano categorie gender neutral, di modo da non sentirsi in trappola in identità di genere che per loro non sono rappresentative. Già nel 2023 l'attore Elliot Page aveva parlato con Entertainment Weekly del suo desiderio di eliminare la classificazione basata sul genere quando si tratta di nomination ai Premi Oscar.

Il cambiamento sul gender neutral alle nomination è stato portato all'attenzione di molti dopo il caso della serie tv Pose, quando la protagonista Michaela Jaé Rodriguez è diventata la prima performer transessuale ad essere nominata in una categoria principale agli Emmy. La nomination riguardava la Miglior Attrice Protagonista in una serie tv, ma per molti si è trattato di una "semplificazione" dal momento che i performer non-binary non possono riconoscersi in una classificazione basata solo sulla dicotomia uomo/donna. Un problema che è stato sottolineato proprio dall'interprete non binary Asia Kate Dillon che, come riportato da AV Club, ha asseerito che la classificazione canonica dei Premi Oscar è "esclusiva e continua a sostenere una binarietà che, in definitiva, è davvero molto pericolosa." Tra le criticità del cambiamento della categoria ci sarebbe quella di non essere così inclusivo come si professa. In effetti, se si modificassero le categorie facendo sì che siano solo gender neutral, questo annullerebbe il percorso degli interpreti transessuali, che si troverebbero di nuovo a dover essere inseriti in una categoria che non è la loro, portando quindi a un nuovo esempio di transfobia. Il che dimostrerebbe il paradosso di ostentare una scelta che non poi così inclusiva ai bisogni di tutti.

Non è ancora chiaro quale sarà la strada che i Premi Oscar decideranno di intraprendere su questo argomento. Secondo molti, l'introduzione di una categoria gender neutral ridurrebbe la possibilità di molti attori di poter essere candidati, perché diminuirebbero le sezioni. Come si legge anche su ScreenRant, l'introduzione delle categorie gender neutral potrebbe mettere a repentaglio la rappresentazione femminile all'interno degli Academy, altra tematica molto calda. Il numero di donne presenti all'interno dell'industria hollywoodiane sono ancora in percentuale molto bassa e l'eliminazione della categoria femminile le renderebbe ancora più invisibili.

Sarebbe come accettare che ci siano battaglie di Serie A e battaglie di serie B. Battaglie che non vengono combattute per effettiva partecipazione, ma solo per "accontentare" qualcuno a discapito di qualcun altro, per seguire una sorta di "moda morale".

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