La ricerca della felicità, la vera storia che ha ispirato il film con Will Smith

La ricerca della felicità è il film con cui Gabriele Muccino ha avuto un enorme successo negli Stati Uniti e che racconta un'incredibile storia vera

La ricerca della felicità, la vera storia che ha ispirato il film con Will Smith

La ricerca della felicità è il film di Gabriele Muccino che va in onda questa sera alle 21.00 su Iris. La pellicola ha avuto un enorme successo negli Stati Uniti, dove secondo Coming Soon ha incassato 162 milioni di euro, ottenendo anche una candidatura ai premi Oscar e due nomination ai Golden Globes inerenti la stagione cinematografica del 2006.

La ricerca della felicità, la trama

Chris Gardner (Will Smith) è un uomo che lavora come venditore e che ha come massima preoccupazione quella di assicurare una vita dignitosa tanto alla moglie Linda (Thandie Newton) quando al figlio Christopher (Jaden Smith, il vero figlio di Will Smith). La vita di Chris subisce una svolta in negativo quando investe una grande cifra di denaro per acquistare degli scanner utili a rivelare la densità ossea che però fatica a rivendere, perché i medici non sono sicuri né dell'effettiva funzionalità dei macchinari né del fatto che valgano la spesa che Chris richiede. Ben presto la situazione economica dell'uomo peggiora: la moglie lo lascia e, rimasto da solo con il figlio, senza possibilità di affrontare le spese, Chris si trova a vivere per strada. Ma la determinazione dell'uomo è incrollabile e, nonostante le difficoltà, decide di seguire uno stage non pagato presso una rinomata azienda che è alla ricerca di un broker da inserire nel proprio organico. E suo figlio sarà sempre al suo fianco.

La vera storia dietro il film

Per il suo film negli Stati Uniti, Gabriele Muccino ha deciso di portare sul grande schermo una storia tratta da fatti realmente accaduti. Il film, infatti, racconta la biografia dell'imprenditore Chris Gardner, diventato oggi un miliardario che, però, proprio come viene mostrato nella pellicola, ha passato una fase della vita in cui è stato costretto a dormire nel bagno di una stazione ferroviaria con il figlio piccolo, mentre la sua vita sembrava destinata a calare a picco. Come si legge sul sito della NBC News, la vita di Gardner comincia a cambiare quando, riuscendo a stento a guadagnare abbastanza soldi per sostenere la sua famiglia, incontrò un uomo in un parcheggio di San Francisco che cercava un posto per la sua Ferrari. Gardner gli avrebbe proposto di offrirgli il suo posto auto in cambio della risposta a due domande: "Cosa fai nella vita? Come fai a farlo?" L'anno era il 1981 e Gardner era "solo" un venditore che non sapeva niente di finanza e broker. L'uomo a cui aveva fatto quelle domande era un agente di cambio e per Gardner quello era un mestiere quasi misterioso, dal momento che non ne sapeva nulla. Ma lo sconosciuto gli disse che con quel lavoro arrivava a guadagnare ottantamila dollari al mese, ben cinquantamila dollari in più di quanto Gardner guadagnasse in un solo anno.

A quel punto l'uomo trovò una società di intermediazione pronta ad assumerlo e lasciò il lavoro che aveva. Le cose però si misero presto per il verso sbagliato, dal momento che l'uomo che lo aveva assunto era stato licenziato e quindi, di fatto, il lavoro di Gardner non esisteva più. Nello stesso periodo una lite con la sua ragazza portò la polizia a intervenire e l'uomo, che aveva già problemi economici, si vide presentarsi un conto molto salato di multe non pagate. Milleduecento dollari erano, all'epoca, una cifra che Gardner non poteva permettersi e fu dunque costretto a passare dieci giorni in prigione. Alla sua uscita la fidanzata - che lo accusava di averla picchiata - e il figlio erano andati: il protagonista di La ricerca della felicità non aveva più una famiglia, nessuna casa, non aveva soldi. Tutto quello che gli rimaneva erano gli abiti che indossava e con i quali si presentò a un colloquio di lavoro con Dean Witter che era alla ricerca di un nuovo broker. Il lavoro non prevedeva stipendio, ma Chris Gardner aveva un obiettivo ed era determinato a portarlo a termine. Mesi dopo, quando viveva in una pensione, la sua ex si presentò alla sua porta, di fatto lasciandogli il figlio. Dal momento che la pensione non accettava bambini Chris si trovò a vivere come senzatetto, insegnando al figlio a non aprire mai la porta dei bagni in cui trovavano riparo. Furono anni duri, in cui padre e figlio dormivano dove capitava: sotto la scrivania dove Gardner lavorava, nelle stazioni o sotto i ponti, finché non trovarono un posto in un hotel per senzatetto. Non c'erano chiavi lì, quindi l'uomo era costretto, ogni giorno, a raccogliere le sue cose e a portarle con sé.

Tuttavia lo stage si trasformò poi in un lavoro pagato e, dopo un anno, Gardner fu capace di risparmiare abbastanza per comprare una casa. Nel 1987 arrivò poi ad aprire la sua prima azienda a Chicago: fu il primo passo di una carriera che lo trasformò in un miliardario.

Un uomo di successo che non dimenticò mai la fase più dura della sua vita e che oggi lo porta a contribuire con donazioni di migliaia di dollari nell'abito dell'educazione: le sue donazioni riguardano infatti insegnanti, genitori in difficoltà, autisti di autobus e tutti coloro che lavorano nelle scuole.

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