The Terminal, la storia vera dietro il film con Tom Hanks

The Terminal è il toccante film di Steven Spielberg con Tom Hanks protagonista che racconta l'incredibile storia vera di Mehran Karimi Nasseri

The Terminal, la storia vera dietro il film con Tom Hanks

The Terminal è il film del 2004 diretto da Steven Spielberg che va in onda questa sera alle 21.25 su Rete 4. Come si legge su Coming Soon il film è stato un successo, con un incasso internazionale di circa 219 milioni di dollari. Questo grazie sia al cast scelto sia alla storia raccontata e che è ispirata a fatti realmente accaduti.

The Terminal, la trama

Viktor Navorski (Tom Hanks) è un turista originario della Cracosia (paese inventato appositamente per il film) che arriva all'aeroporto J.K.F di New York nella speranza di realizzare un desiderio del padre, che ha perso da poco. Tuttavia, arrivato su suolo statunitense, l'uomo fa un'amara scoperta: a causa di una guerra civile nel suo Paese a seguito di un colpo di stato, Viktor si trova con il passaporto annullato. L'uomo non può uscire dall'aeroporto né può tornare a casa. Diventa un buco burocratico che toglie tranquillità a Frank Dixon (Stanley Tucci), il capo della sicurezza aeroportuale che spera in una promozione. Mentre l'uomo cerca dunque di liberarsi del problema, Viktor comincia a vivere e a lavorare nel Terminal, nella speranza di risolvere la sua situazione e poter svolgere la sua missione. Intanto fa anche la conoscenza di una bella hostess (Catherine Zeta-Jones), che potrebbe aiutarlo a realizzare il sogno del defunto padre.

La vera storia dietro il film

Come avviene nella maggior parte dei film firmati da Steven Spielberg, anche The Terminal è una pellicola che punta molto sul lato umano ed emotivo. Da una parte la presenza di Tom Hanks, considerato un vero e proprio eroe positivo di Hollywood, dall'altro la storia struggente di un figlio che cerca in ogni modo di realizzare il desiderio incompiuto del padre, hanno contribuito a rendere The Terminal un film che non si limita ad essere un prodotto di intrattenimento, ma che fa stare bene lo spettatore, riempiendolo di calore. Il film racconta la storia di resilienza di un uomo che si trova senza alcun punto di riferimento, costretto a guardare alla tv il suo mondo che crolla, senza poter fare niente se non resistere e sperare in un domani migliore. Una storia commovente che lo diventa ancora di più se ci si ferma a pensare che la storia di Viktor non è frutto dell'immaginazione di uno sceneggiatore, ma è ispirata a una storia vera.

Il "vero" protagonista della vicenda si chiamava Mehran Karimi Nasseri e, come si legge su Il Post, visse per diciotto anni all'interno dell'aeroporto parigino Charles De Gaulle. Originario dell'Iran, dove nacque nel 1942, Nasseri fu costretto ad abbandonare la Patria a trentacinque anni, nel 1977, dopo aver mostrato il proprio scontento contro lo Scià Mohammad Reza Pahlavi. Dopo aver vagabondato un po' per l'Europa, Nasseri atterrò all'aeroporto Charles De Gaulle nel 1988. Secondo la ricostruzione dell'Internet Movie Data Base, Nasseri arrivò nell'aeroporto della capitale francese dopo che gli era stato vietato di entrare in Inghilterra, dal momento che sia il suo passaporto sia il suo certificato di rifugiato politico erano stati rubati e/o persi. Fermato dalla polizia di Frontiera e trovato sprovvisto di documenti, Nasseri si vide rifiutato il permesso di uscire dall'aeroporto e avventurarsi su suolo francese. Rimase dunque nel Terminal 1, dove visse fino al 1998 quando gli viene concessa la possibilità di entrare in Francia. L'uomo però rifiutò: le sue condizioni mentali erano peggiorate e anche la perdita della sua lingua madre lo spaventava al punto da non voler uscire dal luogo che ormai considerava casa sua. Nel 2006, tuttavia, fu costretto a lasciare l'aeroporto per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute e per una malattia non meglio specificata.

Più tardi, Nasseri visse in un hotel grazie ai 250 mila dollari ottenuti dalla Dreamworks per i diritti sulla sua storia, trasformata poi nella trama di The Terminal. Esaurito il denaro, Nasseri tornò di nuovo a vivere nell'aeroporto Charles De Gaulle, al Terminal 2, dove è morto il 12 novembre 2022.

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