Tom Hanks e Robin Wright di nuovo insieme dopo Forrest Gump: ma per la critica è un disastro

Dopo Forrest Gump, Tom Hanks, Robin Wright e Robert Zemeckis sono tornati a lavorare insieme. Ma le cose non sono andate bene come speravano...

Tom Hanks e Robin Wright di nuovo insieme dopo Forrest Gump: ma per la critica è un disastro
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Quando pensiamo a Tom Hanks e Robin Wright il primo film che salta alla mente è Forrest Gump, in cui i due attori interpretavano rispettivamente l'omonimo protagonista e la sfuggente Jenny. Forrest Gump è un film diventato un'icona, una pietra miliare della settima arte e anche un bagaglio condiviso nell'immaginario collettivo del pubblico, che a distanza di trent'anni continua a citare alcune delle frasi più famose del lungometraggio diretto dal regista Robert Zemeckis. Proprio per il peso che il film ha avuto per diverse generazioni e per la storia del cinema moderno, la notizia che Tom Hanks e Robin Wright sarebbero tornati a lavorare insieme, diretti ancora una volta da Zemeckis, ha suscitato l'entusiasmo di numerosi spettatori.

Atteso nelle sale italiane per gennaio 2025, Here ha come elemento distintivo la scelta di rendere protagonista una stanza. Essa, infatti, diventa l'unica location di un lungometraggio che si concentra sulla vita, gli amori e le delusioni di coloro che la attraversano e che, in una fase della propria vita, si trovano in quel "qui" (here in inglese, appunto), affidando alle pareti tutto ciò che di intimo e segreto c'è nella loro anima. Un'altra caratteristica del film è il fatto che sia Tom Hanks che Robin Wright appariranno sullo schermo con diverse età anagrafiche: un elemento reso possibile non solo dal trucco prostetico, ma anche dal sempre più presente ringiovanimento/invecchiamento digitale. Con tutti questi elementi a disposizione, in molti pensavano che Here avrebbe avuto successo e che sarebbe stato uno dei titoli principali per la corsa agli Oscar del prossimo anno. Sorprendentemente, però, Here si sta rivelando un flop per la critica. Su Rotten Tomatoes - il sito aggregatore di recensioni più affidabile al mondo - il film di Robert Zemeckis ha solo un 36% di gradimento da parte dei giornalisti di settore, sottolineando che le prime proiezioni stampa non sono andate affatto bene.

In realtà le prime recensioni sottolineano la bravura degli attori e la profondità della loro interpretazione, che resta la caratteristica più applaudita di Here. A finire sotto il bisturi della critica, invece, è soprattutto la sperimentazione digitale e artificiale per cambiare l'età e l'aspetto degli attori, attraverso la tecnologia nota con il nome di Metaphysic Live. Proprio riguardo alle critiche tutt'altro che entusiaste, in un'intervista al New York Times, Robin Wright ha spiegato che quello che fa il film "è così semplice e bello e reale e umano. Tutti abbiamo avuto provato qualcosa in questo film." A queste parole fanno eco quelle di Tom Hanks che ha spiegato: "Sono ancora guidato da questa curiosità senza fine che ho, riguardo il fatto che è vero che le cose belle accadono alle brutte persone e cose brutte accadono alle persone buone."

Entrambi, quindi, hanno voluto invitare gli spettatori a non lasciarsi sopraffare dalle critiche sulla sperimentazione visiva, ma a concentrarsi sul messaggio umano che il film porta con sé. Tom Hanks ha anche aggiunto: "Gli aspetti tecnici sono stati presenti in qualsiasi film io abbia fatto con Bob (Zemeckis, ndr).

Ai tempi di Forrest Gump dicevano: 'non è inquietante che tu possa essere nella stessa stanza di Kennedy? Non è diabolico in qualche modo?' E mi ricordo Bob che diceva: 'Intendi che possiamo mentire in un film? Be', indovina? Si può'. Con Cast Away c'era il problema che non c'era colonna sonora per gran parte del film e alcune persone ci chiedevano: 'Come siete riusciti a cavarvela?"

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