Spiderman, la saga torna in streaming: ecco perché è ancora il supereroe più amato

Su Disney+ arriva la collezione (quasi) completa di tutti i film dell'amato super-eroe. Nonostante i continui cambi di cast e di ambientazione, il personaggio della Marvel non perde la sua identità

Spiderman, la saga torna in streaming: ecco perché è ancora il supereroe più amato

Che sia uno dei super-eroi dei fumetti più amato dai fan è un dato di fatto. Il mito Spiderman ha radici ben profonde nella cultura popolare (e nerd) di ieri di oggi, diventando il personaggio Marvel che è riuscito a cavalcare lo scorrere del tempo senza mai perdere la sua identità. Nato da Stan Lee e da Steve Ditko (disegnatore), la sua prima apparizione risale nel 1963 nel numero 15 di Amazing Fantasy. La sua fu un’apparizione molto breve, ma l’immagine di Spiderman ha avuto un tale successo tra il pubblico che, successivamente, è stato deciso di dedicargli una serie. Il primo fu The Amazing Spiderman, pubblicato nel 1963. Quando è apparso per la prima volta tra le pagine della Marvel, gli adolescenti nei fumetti non erano ben rappresentati da personaggi con abilità fuori dal comune, di solito erano relegati al ruolo di spalla del protagonista. La serie Amazing Spiderman ha aperto la strada presentando Peter Parker, uno studente del Queens, con un’identità segreta, che si trova a dover combattere il crimine (e le forze del male) in un contesto in continuo movimento, affrontando a testa alta sia l’adolescenza che il suo passaggio verso l’età adulta.

Dai fumetti si passa alla tv (la prima serie risale al 1977) per arrivare poi al cinema, a inizio anni 2000, con la trilogia di Sam Raimi. Nel corso degli ultimi 20 anni, il personaggio di Spiderman è stato al centro di tante controversie, soprattutto a causa dei diritti di trasmissione e sfruttamento. Oggi, però, pare che si sia trovato un equilibrio. Infatti, tutto il franchise dello Spiderman di quartiere, che comprende i tre film con Tobey Maguire, i due con Andrew Garfield e il primo con Tom Holland, arrivano in streaming su Disney+ dal 18 agosto. Un’occasione ghiottissima per immergersi nel mondo di Peter Parker e dei super-eroi Marvel. E, nonostante la nuova trilogia con il giovane Holland abbia fatto perdere un po' il senso stesso al personaggio di Spiderman, la saga è ancora specchio dei Millennials e della generazione Z. Perché ricorda che "da grandi poteri derivano sempre grandi responsabilità".

Il mito che nasce grazie a Sam Raimi

È proprio grazie al primo film su Spiderman che il mondo dei fumetti ha conquistato il grande schermo. Nel 2002, anno in cui la pellicola di Sam Raimi (conosciuto per aver diretto film horror di serie B, come La casa, La Casa 2 e L’armata delle Tenebre) arriva nel sale, prende il via la febbre da cinecomis che, ancora oggi, sta coinvolgendo il grande pubblico. Il film, di per sé, è un vero e proprio grande classico per il genere. Attinge a piene mani dai fumetti e regala un’immagine pulita e coerente di Peter Parker e, di conseguenza, di Spiderman. Tobey Maguire ha rappresentato al meglio il suo personaggio, riuscendo a umanizzare un super-eroe scanzonato ma pieno di luci e ombre. Il primo film, diventato poi un "macina soldi" al botteghino, ha funzionato sia per una storia fedele alla tradizione ma perché è stato capace di riflettere sul mondo dei giovani e sulla società dell’epoca. Oltre al buon Maguire, nel cast c’era Kristen Dunst nel ruolo di Mary Jane, Willem Dafoe che presta il volto a Goblin e James Franco nelle vesti di Harry Osburne. Il film è entrato in lavorazione poco prima dell’11 settembre, tanto è vero che una scena in cui Spiderman sfrecciava tra le Torri Gemelle è stata poi cancellata in post-produzione.

I due sequel troppo moralisti

Un successo che ha generato ben due film, diretti sempre da Sam Raimi. Uno del 2004 e l’altro nel 2007. Il secondo ha retto le aspettative, grazie all’influsso di una storia efficace e un villain di tutto rispetto, il terzo ha deluso le aspettative, confezionando un racconto confuso e di poco impatto. Non fu un insuccesso ma non diede il via libera al quarto capitolo che avrebbe dovuto portare sullo schermo il mitico Carnage, uno dei nemici più iconici di Spiderman. Ma, più di tutto, ai film successivi è stato accusato di aver impreziosito la narrazione con un’eccessiva retorica che avrebbe appesantito troppo lo sviluppo degli eventi. Da qui in poi, trovare il modo di riportare in auge il franchise, è stata un’impresa quasi impossibile.

Poi arriva Andrew Garfield…

Far ripartire tutta la saga pareva la scelta più ovvia anche se la più rischiosa. Diretto da Marc Webb nel 2012 con il titolo di The Amazing Spiderman, il personaggio di Stan Lee è stato portato in vita con il volto di Andrew Garfield. Il film si concentra sulla crescita di Peter Parker e sulle risposte in merito alla scomparsa dei propri genitori e sull'inizio della sua “carriera” da supereroe. Il reboot ha ricevuto un'accoglienza per lo più positiva, con i critici che hanno elogiato la performance di Andrew Garfield, lo stile visivo, la colonna sonora, la regia e la rivisitazione realistica del personaggio principale, ma hanno criticato il numero di trame sottosviluppate, notando numerose scene tagliate. Due anni dopo, ancora sotto la guida di Marc Webb, è stato realizzato anche un sequel, dal titolo Il potere di Electro, ma nonostante la storia aveva trovato il modo giusto per ingranare, alcune divergenze interne, hanno compromesso anche questa nuova visione di Spiderman.

…ma il reboot fa naufragare la nuova trilogia

Nonostante fosse stata già fissata una data di inizio delle riprese per il terzo film, Andrew Garfield non era più convinto di voler restare nel film e, più di tutto, c’era l’intenzione di inserire il personaggio di Spiderman all’interno del puzzle Marvel ma, dato che i diritti cinematografici all’epoca erano ancora solo della Sony, il progetto non è andato a buon fine. Il terzo film è stato così cancellato e, insieme a lui, anche allo spin-off dal titolo I sinistri sei – origin story sui cattivi più iconici -. Un accordo si raggiunge solo nel 2015 e, da qui, inizia un altro percorso per l’amato super-eroe.

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Tom Holland inaugura l’era teen della Marvel

Il nuovo percorso è totalmente diverso da quello mostrato fino a ora. Per quanto possa essere convincente la scelta di Tom Holland nel ruolo di Spiderman, il personaggio non è in linea con la vera anima del super-eroe. Tutto diventa scanzonato e il buon Peter Parker sembra quasi che non sia più consapevole che "da grandi poteri derivano grandi responsabilità". Il pubblico, però, apprezza questa "deriva teen" tanto che al film Homecoming (disponibile su Disney+) fa seguito Far from home e No Way home che gioca con il multi-universo e fa incontrare tutte e tre gli Spiderman in lotta contro un nemico comune. Un quarto è in fase di pre-produzione ma, al momento, non è dato sapere quando sarà in sala.

Spiderman: il super-eroe che non passa mai di moda

Come si nota, tra alti e bassi, il personaggio della Marvel ha sempre cercato di seguire i gusti del pubblico e di restare sulla cresta dell’onda. E, nel bene o nel male, è riuscito nel suo intento.

Questo perché Spiderman è un personaggio che si sposa con tutte le epoche, che piace a tutti, sia i giovani che i meno giovani, e perché capace di parlare alla pancia del pubblico con un linguaggio schietto, tipico di un ragazzo di strada. Proprio per questo motivo è l’eroe più apprezzato, l’unico che, di fatto, non passa mai di moda.

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