Wolverine: L'immortale è il secondo capitolo della saga dedicata all'eroe di casa Marvel che va in onda questa sera alle 21.21 su Italia 1. Il personaggio iconico, interpretato dall'attore australiano Hugh Jackman, è stato introdotto per la prima volta nel film del 2000 X-Men, diretto da Bryan Singer. Wolverine divenne poi protagonista pressoché indiscusso della trilogia dedicata ai mutanti, al punto da diventare il personaggio centrale di una saga spin-off, iniziata nel 2009 con X-Men Le Origini: Wolverine e conclusa nel 2017 con Logan.
Wolverine: L'immortale, la trama
Uscito in sala nel luglio 2013, Wolverine: L'immortale inizia con un flashback che serve al pubblico a mostrare Logan (Hugh Jackman) nel 1945, prigioniero a Nagasaki, mentre salva la vita a Yashida, un soldato giapponese, durante il terribile scoppio della guerra atomica. Tornato nel presente, Logan sta ancora affrontando l'elaborazione del lutto per la morte dell'amata Jean Grey (Famke Janssen) e vive la sua esistenza come un vero e proprio eremita. Tuttavia la sua solitudine sulle montagne dello Yukon viene interrotta quando la giovane mutante Yukio (Rila Fukishima) arriva da lui per informarlo che Yashida sta per morire e vorrebbe ringraziarlo prima di passare a miglior vita. Quello che Logan non può immaginare è di essere una pedina nella trappola ideata dalla dottoressa Viper (Svetlana Khodchenkova): il mutante non è più immune alle ferite e ben presto Yukio tornerà per dirgli di aver avuto una premonizione sulla morte di Wolverine. Ma Logan non è un uomo disposto ad arrendersi.
La preparazione di Hugh Jackman
Non bisogna certo essere esperti di cinema per comprendere l'importanza della fisicità in un film d'azione legato a un personaggio immortale che si trova a riscoprire il dolore e la possibilità di sanguinare. Allo stesso modo, è impossibile non sottolineare quanto sia importante la fisionomia di Hugh Jackman che, lontano dai canoni dei fumetti originali, è riuscito a creare un vero e proprio immaginario collettivo, un'icona di celluloide che ormai lega indissolubilmente l'attore e il personaggio. Per questo era importante che, davanti la macchina da presa, Hugh Jackman si presentasse con una fisicità che si sposasse alla perfezione con il personaggio di Logan. E, per farlo, l'attore di The Greatest Showman si è sottoposto a un allenamento molto duro e serrato.
Come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, infatti, per prima cosa Hugh Jackman ritenne opportuno contattare l'amico Dwayne "The Rock" Johnson, chiedendogli consigli su come mettere su massa muscolare per le riprese. Il collega gli rispose consigliandogli di prendere mezzo chilogramma a settimana per ventisei settimane, ingerendo seimila calorie al giorno. La dieta suggerita da Johnson consisteva in quantità enormi di pollo, bistecche e riso integrale. Sapendo di dover apparire in molte scene senza maglietta e, dunque, a torso nudo, Hugh Jackman voleva apparire il più asciutto e spigoloso possibile. Per questo accettò anche di fare una dieta di disidratazione - usata molto spesso nel mondo del body building - arrivando a non ingerire liquidi nelle trentasei ore precedenti alle riprese senza maglietta.
Tra gli effetti collaterali di questa dieta c'erano mal di testa e svenimenti, ma al di là di questo Hugh Jackman si disse soddisfatto dei risultati sulla sua muscolatura. Secondo quanto riporta IMDB, addirittura, Hugh Jackman asserì che con Wolverine: L'immortale era riuscito finalmente ad avere il fisico che aveva sempre sognato per il suo personaggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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