In cinque mesi la Gdf scopre 12 miliardi di redditi non dichiarati

Il bilancio delle Fiamme gialle per l'Italia del nord-ovest: oltre mille le persone denunciate. Il sottosegretaio Casero: «Dobbiamo combattere duramente l'evasione»

Sono le regioni che producono più ricchezza, ma anche quelle che evadono di più il Fisco. Qualche numero: redditi non dichiarati per 12 miliardi di euro, evasione dell'Iva per 3,6 miliardi, 1.055 persone denunciate di cui 447 evasori totali, beni sequestrati per 360 milioni di euro e oltre 8 milioni di articoli contraffatti recuperati. Sono i risultati ottenuti dal Comando interregionale Nord-occidentale della Guardia di Finanza che questa mattina ha celebrato il 237esimo anniversario del corpo nella caserma «Cinque giornate» di via Melchiorre Gioia. Il generale Daniele Caprino, a capo del comando che raggruppa Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, li ha definiti «risultati operativi di assoluto rilievo» e «cifre che danno la dimensione della nostra attività», che già nel 2010 aveva portato alla scoperta di oltre 24 miliardi di redditi sottratti a tassazione e di oltre 1.800 evasori totali. Molto attiva anche nella lotta alla contraffazione, la guardia di Finanza ha rilevato la presenza sempre maggiore di materiali tossici dannosi per la salute negli 8 milioni di prodotti già sequestrati. Per quanto riguarda invece la lotta al traffico internazionale di stupefacenti, nei primi cinque mesi del 2011 sono state denunciate 500 persone e sequestrate circa 2 tonnellate di droga. Alla festa ha partecipato il sottosegretario all'Economia Luigi Casero: «C'è una grande necessità di combattere duramente l'evasione fiscale - ha detto Casero - e quindi dobbiamo usare le armi migliori a nostra disposizione, cioè la Guardia di Finanza assieme all'Agenzia delle Entrate».

Oltre alle autorità politiche lombarde - Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia; il presidente della Provincia, Guido Podestà, il presidente del consiglio regionale, Davide Boni - erano presenti il presidente del Tribunale, Livia Pomodoro; il procuratore generale, Manlio Minale, e il prefetto Gian Valerio Lombardi.

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