Le Cinque Terre si fanno in tre per Paolucci

Le Cinque Terre si fanno in tre per Paolucci

Pier Luigi Gardella

I campi arati della Val d’Orcia e le terrazze delle Cinque Terre, i contadini della campagna senese e i viticoltori di Manarola, i buoi della Val Chianina e i pesci del mare di Riomaggiore: «Terre, uomini, animali». Arte e natura diventano un tutt’uno nell’opera di Enrico Paolucci, al quale è dedicato un interessante percorso espositivo in tre località delle Cinque Terre: Riomaggiore, Manarola e Vernazza. Organizzata dal Parco Nazionale delle Cinque Terre, la mostra ha avuto la decisiva collaborazione della Galleria d’Arte Sciacheart di Riomaggiore, nei cui locali, affacciati sulla marina del borgo, inizia il percorso espositivo. La mostra è nata, infatti, dalle idee e dalla determinazione di Claudio Grieco, titolare della Galleria, che ha voluto unire le diverse, ma per un verso simili, caratteristiche delle due terre toscana e ligure, presentando le opere di questo giovane autore che peraltro ha già al suo attivo numerose personali e collettive in Italia ed in Europa.
La mostra è curata da Paola Bella, architetto, che ha saputo sfruttare le peculiarità di ambienti espositivi completamente diversi tra loro (la Galleria Sciacheart, l’Oratorio di Manarola ed il Circolo «La Bolina» di Vernazza) per presentare e valorizzare al meglio le opere dell’artista toscano.
Paolucci, nato nel 1959 a Pienza, abbandona quella che poteva essere una promettente attività forense per seguire la propria vocazione artistica. Dopo i primi approcci con la creta egli scopre l’antica tecnica della cartapesta, che diventa il suo materiale preferito. Le sue opere sono così dei bassorilievi ai quali l’artista non vuole dare significato plastico o tridimensionale, ma sostanzialmente lirico, creando una formella sovrapposta ad un’altra in una comune armonia pittorica. Una tecnica, la sua, che richiede, oltre a quella manualità artigianale tipica della gente senese, anche un elevato senso artistico che si manifesta nella intensità e l’originalità coloristica delle sue opere. L’immagine che l’autore ha in mente viene modellata nel «rilievo» della cartapesta con le mani, primo strumento disponibile all’uomo e primitiva tecnica nella scultura.
Nel percorso espositivo incontriamo le colline senesi con i loro colori, le sagome dei contadini o dei pescatori delle Cinque Terre, incontriamo animali, dai cinghiali, ai pesci, alle civette. Come sottolinea nella sua presentazione il Presidente del Parco Franco Bonanini, vediamo unirsi, tradotte in una rappresentazione esemplare, le verticalità delle Cinque Terre e la serenità che si sprigiona dai paesaggi toscani.
Ed è proprio questo che si prefigge la Mostra: un primo scambio culturale tra le due terre che potrà continuare sia in campo artistico, ma anche in tanti altri settori culturali, gastronomici, enologici.


La giovane Galleria Sciacheart, sorta nel 2001, ha già al suo attivo importanti mostre realizzate a Riomaggiore con artisti di chiara fama. Questo evento la colloca certamente in una posizione ancor più prestigiosa in quella bella realtà ambientale che è il Parco Nazionale delle Cinque Terre. La Mostra è visitabile tutti i giorni sino al 15 ottobre.

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