Cipro in difficoltà chiede aiuto alla Russia

Secondo il presidente Christofias, ultimo comunista al potere in un Paese europeo, «non c'è niente di sbagliato»

C'è anche la Russia tra i partner cui Cipro, Paese dell'Ue e con l'euro come moneta, chiede aiuto per affrontare una crisi economica sempre più pesante. La scorsa settimana Cipro - che inaugura in questi giorni il suo semestre di presidenza di turno dell'Ue - ha chiesto aiuti internazionali, diventando il quinto Paese dell'eurozona a farlo. Il governo di Nicosia è attualmente in trattativa con rappresentanti di Commissione Ue, Fmi e Bce per stabilire l'ammontare del prestito del quale ha bisogno. Parallelamente porta inoltre avanti dei colloqui per ottenere un prestito dal governo di Mosca. Il presidente cipriota, Dimitris Christofias, difende questa scelta sostenendo che «non c'è niente in essa di sbagliato» e precisando che l'offerta proveniente dal governo di Mosca potrebbe avere condizioni migliori rispetto a quelle di un salvataggio dall'Unione Europea. Christofias, 66 anni, è esponente del partito comunista cipriota «Akel» e mantiene ottimi contatti con Mosca fin dai tempi dell'Unione Sovietica.

Su un punto Cipro non intende cedere a eventuali richieste Ue: la modifica di un sistema fiscale estremamente vantaggioso per le imprese - ma anche per i pensionati - considerato come un elemento vitale per l'economia del Paese. Cipro preferisce quindi giocare la partita dei prestiti di cui ha bisogno per ricapitalizzare le sue banche giocando su due tavoli.

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