Cipro, boccia il piano sul prelievo dai conti. Speaker Parlamento: "No al ricatto"

Il Parlamento di Nicosia boccia il piano di salvataggio che prevedeva il prelievo forzoso dalle banche

Cipro, boccia il piano sul prelievo dai conti. Speaker Parlamento: "No al ricatto"

A Nicosia non ci stanno. Per quanto possa essere grave la situazione economica, la classe politica cipriota vuole pensarci due volta prima di consentire che si mettano le mani nei conti correnti delle banche isolane. L'opinione diffusa è quella a cui da voce il presidente del Parlamento, Yiannakis Omiru, che non ha esitato a definire un ricatto il piano di salvataggio concordato con l'Unione Europea.

L'invito è esplicito: si voti contro il piano, si dica di no a "una razzia" e lo si dica chiaramente. E viene accolto dal Parlamento, che in serata rifiuta il piano di salvataggio proposto dall'Europa. Il tutto mentre fonti governative tedesche fanno trapelare una determinazione di segno opposto, ammonendo Cipro. "Finché il parlamento non avrà deciso - l'aut aut è chiarissimo - non ci sarà alcun programma di aiuto".

Berlino chiede un ridimensionamento del settore bancario, per garantire la solvibilità dello Stato. Intanto gli sportelli bancari rimangono serrati, la folla assedia il Parlamento e le Piazza europee risentono della situazione, guardando timorose all'isola e alle decisioni che si prenderanno nelle aule della politica.

Le voci che volevano il ministro delle Finanze, Michalis Sarris, dimissionario vengono smentite. L'aviazione britannica fa alzare in volo un aereo straripante denaro, con a bordo un milione di euro per garantire i salari dei suoi militari.

E a preoccuparsi dello stato delle cose è anche l'Italia, dove Giorgio Squinzi guarda al prelievo dai conti come a un "pericoloso precedente", chiedendo ai colleghi delle Confindustrie europee di trovare una posizione comune.

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