Accompagnamento per anziani: chi ne ha diritto e come richiedere l’indennità

Il riconoscimento di questo sussidio, pari a circa 500 euro, è vincolato ad alcune caratteristiche legate alle condizioni fisiche e all’appartenenza a una determinata fascia di reddito. I dettagli

Accompagnamento per anziani: chi ne ha diritto e come richiedere l’indennità
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Un sostegno adeguato per le persone anziane che, a causa di un’invalidità grave e permanente, abbiano bisogno di aiuto concreto e costante assistenza per condurre una vita dignitosa. È quanto si prefigge di fornire l’indennità di accompagnamento anziani, sussidio economico destinato alla persona che si prende cura dell’invalido, che permetta di ricevere assistenza e aiuto concreto da servizi esterni. Ma chi sono i soggetti destinatari di questo provvedimento assistenziale, e quali le modalità per ottenerlo? Vediamolo insieme.

Che cos’è l’indennità di accompagnamento

L’indennità di accompagnamento anziani fa parte delle prestazioni assistenziali assicurate dall’Inps. Viene erogata come aiuto economico finalizzato ad aiutare la persona impossibilitata nelle sue attività quotidiane. La prestazione viene corrisposta a quanti possiedano determinati requisiti previsti dalla legge, sia sanitari che di residenza (chi richiede l’indennità dev’essere residente in Italia), e vincolati dall’età e dal reddito personale percepito. Per riceverla, il soggetto deve presentare apposita domanda all’Inps. L’importo delle prestazioni assistenziali previste per il 2023, erogato con cadenza mensile, è pari a 530,27 euro.

L’indennità di accompagnamento viene erogata per dodici mensilità, che decorrono dal primo giorno del mese successivo alla consegna della domanda all’Inps. La legge prevede che il versamento della prestazione indennitaria venga sospeso qualora il soggetto venga ricoverato a totale carico dello Stato, per un periodo che superi i ventinove giorni.

Requisiti per richiederla

L’indennità di accompagnamento è destinata alle persone anziane, con un’età minima di 67 anni ed un’invalidità al 100% riconosciuta in modo permanente dall’Inps, o riconosciute come mutilate o totalmente invalide, in seguito a un accertamento sanitario mirato, con conseguente impossibilità di deambulare autonomamente, se non assistiti da un’altra persona (quindi un accompagnatore), per compiere le normali e necessarie attività quotidiane. Questo vuol dire che, per ricevere la prestazione assistenziale, il soggetto interessato deve ottenere un riconoscimento formale del suo stato di grave inabilità personale, cioè un certificato di invalidità al 100% rilasciato dall’Inps. Spetta al patronato unire a questo documento formale la dichiarazione dei redditi del soggetto, in modo che l’Asl locale di riferimento lo contatti per la visita sanitaria che possa certificare formalmente il suo grado di invalidità. Per richiedere e ottenere la prestazione di accompagnamento anziani è necessario che il soggetto possieda un reddito inferiore a 17,340,17 euro l’anno.

Nello specifico, i requisiti richiesti per poter ricevere l’indennità di accompagnamento sono: Il riconoscimento di totale inabilità (100%) per affezioni fisiche o psichiche, l’impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore, l’impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita e conseguente necessità di assistenza continua, cittadinanza italiana; ancora, per i cittadini stranieri comunitari, l’iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza, per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno, residenza stabile ed abituale sul territorio nazionale.

Attenzione: affinché il soggetto ottenga l’indennità, è fondamentale che la sua invalidità sia attestata formalmente nel verbale consegnato dall’apposita Commissione medico-legale istituita presso l’Asl locale, al termine dell’iter relativo all’accertamento sanitario.

Come si presenta la domanda

Per usufruire della prestazione di “accompagnamento anziani invalidi” è necessario presentare apposita domanda tramite il portale online dell’Inps, alla voce “Sostegni, Sussidi e Indennità”, accedendo con Spid, Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi.

In alternativa, i soggetti possono avviare la procedura tramite un patronato o un’associazione di categoria, come Ens, Uic, Anmic, Anfass. Presentata la domanda, bisogna attendere il responso dell’Ente fino al momento in cui l’iter in corso non sarà terminato. Non è consentito presentare altre domande per la stessa prestazione.

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